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I toni aggressivi della FED sostengono il dollaro

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6 August 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

La decisione di mercoledì da parte della Fed di adottare una politica monetaria più dura ed il riacutizzarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, dopo l’improvvisa imposizione di un’altra tariffa del 10% da parte di Trump, hanno scosso i mercati finanziari.

I
l dollaro USA si è rafforzato contro la maggior parte delle valute, sostenuto da rendimenti più elevati in seguito alla decisione della Fed.
Tuttavia, la valuta più performante è stata lo Yen giapponese, che ha beneficiato, in qualità di divisa rifugio, della caduta dei mercati azionari di tutto il mondo.

E’ stata, invece, una settimana difficile per le valute dei mercati emergenti, a causa dell’apparente riluttanza della Fed a tagliare ulteriormente i tassi e per via del forte calo dei prezzidelle materie prime dopoche Trump ha annunciato di tariffe aggiuntive.

La prossima settimana sarà una di quelle tipiche di Agosto, con poche decisioni dal punto di vista politico e con altrettanto pochi dati macroeconomici che potrebbero muovere il mercato.

E’ interessante notare come l’euro abbia chiuso la scorsa settimana solo leggermente in perdita rispetto al dollaro, nonostante le forti dichiarazioni del FOMC, i dati del mercato del lavoro statunitense e ulteriori notizie negative sul fronte inflazionistico. Attendiamo di vedere se l’euro continuerà a resistere relativamente bene questa settimana.

GBP

La riunione di agosto della Bank of England non ha avuto un significativo impatto sulla sterlina, visto che non ci sono state variazioni sulla politica monetaria e i mercati hanno mantenuto la loro attenzione esclusivamente sulla Brexit. Riteniamo, che non ci sia una soluzione alla Brexit senza elezioni generali, idea che la scorsa settimana è stata confermata dal fatto che la vittoria dei liberaldemocratici pro-remain sul partito Conservatore ha dato a Johnson una maggioranza parlamentare di un solo seggio. La sterlina infatti, è riuscita la scorsa settimana a stabilizzarsi, giungendo a fine settimana praticamente invariata rispetto all’euro.

EUR

La Banca centrale europea deve essere stata delusa dal rapporto sui dati inflazionistici di luglio. L’inflazione core è scesa allo 0,9% e non mostra segni di una tendenza al rialzo sostenuta che sarebbe necessaria per raggiungere gli obiettivi della BCE. Dopo le notizie deludenti sugli indici PMI e sull’inflazione, la BCE è ora certa di introdurre ulteriori stimoli monetari nella riunione di settembre.

USD

Sorprende il fatto che il dollaro non abbia registrato prestazioni ancora migliori di quelle avute, nei confronti delle principali valute G10 durante la scorsa settimana. Oltre alle dichiarazioni della Federal Reserve che ha prospettato un inatteso e cauto taglio dei tassi, i non farm payroll sono stati piuttosto positivi, influenzando positivamente anche il dato sul salario orario. Forse, i detentori del dollaro sono stati scossi anche da uno sfogo di Trump sul conflitto commerciale USA-Cina. Vista la scarsità di notizie economiche in uscita questa settimana, i dati sul mercato cinese dovrebbero essere il driver principale dei movimenti del dollaro.

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