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I timori per la guerra commerciale spaventano i mercati

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4 June 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

La forte risposta cinese alle minacce di Trump del weekend ha aumentato le tensioni nei mercati finanziari.

A livello globale ci sono state vendite sui mercati azionari a favore di asset sicuri come i titoli di stato, i cui rendimenti hanno raggiunto nuovi minimi. I mercati valutari sono stati piuttosto calmi rispetto ad altre asset class, sebbene il peso messicano abbia perso tutti i guadagni del 2019 scendendo di oltre il 3% nei confronti del dollaro americano in seguito alle minacce di Trump. Ancora una volta la sterlina è risultata tra le peggiori delle valute G10 a causa dei nervosismi dovuti all’incertezza politica e alla mancanza di prospettive di risoluzione per la Brexit.

Le evoluzioni politiche e il potenziale impatto della guerra commerciale sulla crescita economica stanno prevalendo sui dati economici. La maggioranza degli analisti sta rivedendo al ribasso le prospettive delle banche centrali delle valute G10, aspettandosi tagli dei tassi di interessi un po’ ovunque, specialmente negli USA. Per quanto ci riguarda pensiamo che sia più saggio attendere che i dati effettivi riflettano questo ipotetico rallentamento, pertanto non ci aspettiamo nessuna manovra sui tassi da parte della Federal Reserve.

Gli eventi più importanti di questa settimana sono il meeting della BCE giovedì e l’uscita dei Non-Farm Payrolls venerdì che potrebbero fornire una certa volatilità nella seconda parte della settimana.

EUR

L’euro sta tenendo abbastanza bene di fronte all’avversione al rischio e alla minaccia di guerre commerciali. Questa sarà una settimana intensa per la moneta comune. Oltre alla importante riunione della BCE di giugno, oggi abbiamo avuto un primo dato sull’inflazione di maggio (1.2% Vs 1.4% atteso). La maggior parte degli analisti si aspetta dei toni particolarmente accomodanti da parte del presidente Mario Draghi nella riunione di giovedì. Queste aspettative dovish, unite ad un mercato generalmente corto di euro, creano le condizioni per un recupero dell’euro se le parole della BCE dovessero essere più positive delle attese.

USD

Mentre una buona parte di investitori ed economisti ritiene che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse, i dati in arrivo raccontano una storia differente. Nel complesso, la situazione degli ultimi anni a nostro avviso rimane invariata, con una crescita economica costante, una forte creazione di posti di lavoro, aumenti dei salari reali e scarse pressioni inflazionistiche.

Le tensioni e le tariffe commerciali produrranno i loro effetti negativi a medio termine, ma pensiamo che man mano che si riveleranno i danni economici e finanziari, l’amministrazione Trump subirà un’enorme pressione per raggiungere un accordo. Pertanto, manteniamo la nostra posizione che prevede nessun taglio dei tassi e pensiamo che il rapporto sull’occupazione di venerdì fornirà ulteriore supporto alla nostra visione.

GBP

L’incertezza sulla Brexit continua ad aumentare. I sondaggi nel Regno Unito prevedono profondi sconvolgimenti politici, poiché Tories e Laburisti sono stati superati dai partiti con una posizione più chiara sulla Brexit: i liberaldemocratici sul lato Remain e il nuovo partito politico di Farage dal lato del Leave. La scadenza di ottobre si avvicina, sostanzialmente senza alcun progresso. I mercati sono chiaramente insoddisfatti di questo stato di cose e il pound ha chiuso la settimana di nuovo con la peggiore performance tra le G10. Questa settimana non è prevista l’uscita di notizie importanti, quindi la sterlina dovrebbe continuare a muoversi per gli sviluppi politici.

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