I timori per il coronavirus pesano sui mercati finanziari
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Gli operatori di mercato hanno trascorso con ansia la settimana in attesa di numeri sulla diffusione del contagio e sui decessi causati dal Coronavirus in Cina e negli altri paesi. Gli indici azionari di tutto il mondo hanno perso molto terreno sebbene il mercato cinese fosse chiuso per il tradizionale Capodanno cinese.
I timori per l’impatto sulle catene del valore globali hanno pesato sulle quotazioni delle materie prime e sulle valute dei mercati emergenti. Le safe havens, come lo yen ed il franco svizzero, hanno guadagnato terreno, mentre euro e sterlina hanno finora tenuto bene contro il dollaro americano, grazie in parte al messaggio dovish della FED nella riunione di gennaio.
Questa settimana l’attenzione dovrebbe rimanere sull’evoluzione dell’epidemia di Coronavirus. Le posizioni corte su assets rischiosi sono ai massimi ed ogni notizia che il tasso di contagio si possa ridurre, in particolare al di fuori della Cina, potrebbe portare ad un rimbalzo significativo, anche se non vedremo l’impatto sui dati economici per un pò di tempo. Oggi ci saranno le primarie del partito democratico nello stato dell’Iowa, con i sondaggi che vedono in testa l’esponente di sinistra Sanders. Venerdì, gli NFP negli Stati Uniti ci forniranno maggiori informazioni sulla crescita dei posti di lavoro e sui modesti ma costanti incrementi nei salari reali.
EUR
La scorsa settimana i dati economici provenienti dall’Eurozona sono stati deludenti. La crescita del PIL nell’ultimo trimestre del 2019 ha sorpreso al ribasso, con un deludente 0.4% annuo, causato dalla contrazione dell’economia francese. L’inflazione core è scesa all’1.1% e l’obiettivo della BCE del 2% sembra più lontano che mai. I timori per il Coronavirus hanno portato allo smobilizzo di posizioni di carry trade (ovvero alla vendita di divise ad alto rendimento e il riacquisto di euro), aiutando la valuta comune a salire moderatamente nonostante i dati deludenti. Questa settimana l’attenzione sarà focalizzata sui discorsi di alcuni membri della BCE, in particolare su quelli della Lagarde lunedì e mercoledì.
USD
Se dall’Eurozona sono usciti dati deludenti, dall’altra parte dell’Atlantico la Federal Reserve ha manifestato dei toni cauti. La Fed ha espresso ottimismo sulle prospettive di crescita degli Stati Uniti, ma allo stesso tempo preoccupazione per l’inflazione che rimane persistentemente al di sotto del target della banca centrale. I timori per l’epidemia di Coronavirus sembrano aver avuto un effetto contrastante sul dollaro, che si è rafforzato contro le commodities currency e contro le valute dei mercati emergenti, ma che è rimasto invariato nei confronti della maggior parte di quelle europee. Prevediamo che le primarie del partito democratico avranno scarso effetto sul dollaro, mentre il rapporto sull’occupazione degli Stati Uniti venerdì dovrebbe essere piuttosto importante. Come al solito, presteremo molta attenzione al numero riguardante l’aumento annuale dei salari per vedere se una disoccupazione molto bassa possa tradursi in una pressione al rialzo sui salari, cosa gradita alla Federal Reserve.
GBP
Come avevamo previsto, la Banca d’Inghilterra ha deluso le aspettative del mercato riguardo ad un taglio, rafforzando la sterlina nonostante la generale avversione al rischio. La decisione di mantenere i tassi invariati ha riscosso una netta maggioranza di 7 a 2. Questa mattina la sterlina ha sofferto già nella sessione asiatica dopo che Boris Johnson ha dichiarato di essere pronto ad abbandonare le negoziazioni senza un accordo, ma noi pensiamo che si tratti di una mera esagerazione e riteniamo che le vendite sulla sterlina siano temporanee.,