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La sterlina affonda sulle difficoltà dell’accordo Brexit

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19 November 2018

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

La sterlina ha chiuso una settimana caratterizzata da un’elevata volatilità che l’ha indebolita contro tutte le principali divise.

L’inizio della settimana è stato caratterizzato dall’ottimismo derivante dalle voci di un possibile accordo preliminare con l’UE. Tuttavia, dopo la sua pubblicazione, la reazione furiosa da parte dell’ala euroscettica del partito conservatore ha messo in dubbio la premiership della May e i mercati hanno reagito bruscamente. Nonostante le notizie sulla Brexit, anche il dollaro USA ha avuto una settimana difficile, dopo che i deludenti dati economici hanno fatto scendere i tassi dei treasury statunitensi.
Non ci sono notizie importanti in uscita questa settimana, caratterizzata dalla festa del Ringraziamento negli Stati Uniti. Ci aspettiamo forti reazioni ad ogni notizia dal Regno Unito, con Theresa May che cercherà di difendere la bozza dell’accordo e il suo futuro politico.

EUR

La scorsa settimana le notizie sulla Brexit hanno rubato i riflettori, ma lo stallo sul bilancio italiano continua a pesare sulla moneta comune. Né Roma né la Commissione europea si sono mossi dalle rispettive posizioni. Inizialmente la situazione di stallo ha portato EUR/ USD ai minimi dell’anno. Tuttavia, il calo dei rendimenti USA ha influito sul dollaro a livello globale e ha consentito all’euro di registrare un modesto guadagno.
L’attenzione si sposta a questo mercoledì, quando la Commissione europea deciderà se attivare la procedura d’infrazione per deficit eccessivo nei confronti di Roma. Tuttavia, il processo sarà lento ed elaborato ed è improbabile che produca importanti movimenti sul mercato, quindi l’euro probabilmente verrà mosso da altri eventi, principalmente dal Regno Unito.

USD

I dati sull’inflazione statunitense hanno deluso di nuovo le aspettative. L’inflazione core, che esclude le componenti volatili di cibo ed energia, è tornata al 2,1% annuo. L’assenza di preoccupanti segnali di rialzo dell’inflazione ha portato il presidente della Fed di Philadelphia Patrick Harker a dichiarare al Wall Street Journal di non essere sicuro di sostenere un aumento dei tassi di interesse di dicembre. Pur continuando ad aspettarci un rialzo a dicembre, riteniamo che la cautela del mercato per gli aumenti del 2019 sia giustificata e restiamo scettici su un’ulteriore rafforzamento del dollaro.

GBP

Le notizie economiche sono state nuovamente oscurate dalle notizie sulla Brexit. L’ottimismo riguardo alla bozza di accordo raggiunto con l’UE si è affievolito nel corso della settimana, quando diversi ministri, contrari all’accordo, si sono dimessi. La sterlina si è poi stabilizzata anche perché gli oppositori della May non hanno ancora firme sufficienti per indire un voto di sfiducia. L’attenzione rimane sulla possibilità da parte dei contrari all’accordo di raccogliere le 48 firme necessarie per il voto. Finora il numero raggiunto è circa la metà, anche se sembra che altri deputati abbiano firmato in segreto.

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