Mercati valutari stabili dopo il ripensamento di Trump sulla Fed

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28 April 2025

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

L’ennesima inversione di rotta di Trump, questa volta sul presidente della Fed Powell, ha generato un’ondata di sollievo nei mercati azionari, obbligazionari e del credito.

I
l dollaro, tuttavia, è rimasto pressoché invariato, nonostante un breve calo ai minimi pluriennali durante il periodo di scarsa liquidità pasquale. Le valute latinoamericane, invece, hanno continuato a rafforzarsi, beneficiando della debolezza del dollaro e dell’esclusione dalle tariffe di Trump.

Finora, tutto ciò che abbiamo per valutare il danno economico causato dal “Liberation day” sono sondaggi sulle imprese e dati di secondo livello. Questa settimana otteniamo la prima lettura critica sullo stato dell’economia post-dazi, con la pubblicazione di venerdì del dato sui salari USA di aprile, insieme a una serie di ulteriori sondaggi sul sentiment delle imprese nel corso della settimana. Per l’Eurozona verrà pubblicata la stima sulla crescita economica del primo trimestre e l’inflazione flash di aprile. Nel complesso sarà una settimana ricca di report economici che dovrebbero guidare i movimenti di mercato, anche se gli investitori terranno d’occhio anche eventuali annunci di potenziali accordi commerciali da parte dell’amministrazione Trump.

EUR (Euro)

Il PMI di aprile sull’attività economica dell’Eurozona ha superato le attese, indicando un impatto minore delle tariffe di Trump in Europa rispetto all’effetto delle stesse negli Stati Uniti. Sebbene l’attività complessiva sia diminuita, non si sono registrati i bruschi cali osservati nei sondaggi statunitensi. Più in dettaglio, il settore manifatturiero ha mostrato una ripresa rispetto a marzo, pur rimanendo al di sotto la soglia di espansione.

Questo suggerisce una convergenza delle performance economiche tra Eurozona e Stati Uniti nel breve termine. L’inflazione di aprile, in uscita venerdì, fornirà maggiori indicazioni sulle possibilità di ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE, la cui influenza sull’euro sembra tuttavia affievolirsi.

USD (Dollaro USA)

Nonostante il forte rialzo registrato la scorsa settimana da azioni statunitensi e titoli del Tesoro, il dollaro è rimasto pressoché invariato. Ciò rappresenta un segnale del fatto che la valuta statunitense si sta configurando come una sorta di “valvola di sfogo”, contribuendo a ridurre il disavanzo commerciale con effetti minimi sul resto dell’economia.

Dopo una serie di dati economici secondari di aprile dai risultati contrastanti, il report sul mercato del lavoro relativo ad aprile, la cui pubblicazione è prevista per venerdì, rappresenterà probabilmente il primo indicatore rilevante dell’effettivo impatto dei dazi e delle conseguenti turbolenze di mercato sull’economia reale. Anche il dato sulla crescita del PIL del primo trimestre, atteso per mercoledì, sarà di grande importanza, sebbene la fase più critica dei dazi sia avvenuta successivamente alla chiusura del trimestre.

GBP (Sterlina britannica)

La scorsa settimana, il Regno Unito ha presentato dati economici contrastanti. Sebbene le vendite al dettaglio di marzo abbiano superato le aspettative, indicando una solida domanda interna supportata da un mercato del lavoro dinamico e dalla crescita salariale, i PMI hanno deluso, probabilmente a causa delle recenti turbolenze di mercato.

Nonostante ciò, manteniamo una visione positiva sulla sterlina, considerando i suoi fondamentali solidi, la relativa immunità alle tariffe di Trump e le prospettive di integrazione con l’UE, ritenendo ingiustificata la sua debolezza rispetto all’euro.

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