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L’euro raggiunge nuovi massimi contro dollaro grazie all’ottimismo sulla ripresa dell’Eurozona

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27 July 2020

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Il tema principale sui mercati valutari continua ad essere la debolezza generale del dollaro. Il biglietto verde ha perso contro tutte le principali valute. Il movimento è stato notevole perché si è verificato in assenza delle tipiche tendenze ribassiste sul dollaro.

G
li asset rischiosi si sono generalmente indeboliti e i differenziali dei tassi di interesse tra gli Stati Uniti e altri paesi sono rimasti sostanzialmente invariati. Gli analisti sembrano attribuire questa debolezza all’euforia che circonda l’approvazione del Recovery Fund da parte dell’UE, ma ciò non spiega l’indebolimento del dollaro rispetto ad altre valute, comprese quelle dei mercati emergenti.

Rimaniamo dell’opinione che le preoccupazioni sul governo e sulla capacità di intervento dello Stato negli USA, evidenziate dalla scarsa risposta alla pandemia di COVID, siano almeno in parte responsabili. Ad ogni modo, l’euro è salito ai massimi livelli rispetto al dollaro da settembre 2018.

Questa settimana è ricca di notizie sia sul fronte economico che politico. La riunione della Federal Reserve mercoledì e le parole che ne conseguiranno saranno fondamentali per il dollaro. Venerdì sarà un giorno ricco di dati dall’Eurozona, visto che i dati del PIL del secondo trimestre e l’inflazione di luglio verranno rilasciati contemporaneamente. Il primo, in particolare, fornirà il primo indicatore completo del danno provocato dalla pandemia sull’economia dell’Eurozona.

EUR

Come nel Regno Unito, gli indici PMI dell’attività commerciale hanno superato le aspettative, guidati da un rimbalzo dei servizi molto più forte del previsto. L’ottimismo che ne è derivato non ha fatto che aumentare l’euforia per l’approvazione del pacchetto di ripresa economica dell’UE, che segna un cambiamento fondamentale nell’approccio dell’UE a questa crisi rispetto alle precedenti. I mercati hanno apprezzato entrambi gli sviluppi, facendo rimbalzare l’euro rispetto a tutte le principali valute non europee a livello mondiale; si prevede che il PIL del secondo trimestre di questa settimana mostrerà una contrazione a due cifre rispetto al trimestre precedente. Dato il trend frenetico del recente rally dell’euro e il posizionamento sempre più favorevole degli investitori sulla moneta comune, questi risultati potrebbero fornire un pretesto per le prese di profitto e frenare l’ascesa dell’euro.

USD

Mentre i numeri sul COVID negli Stati Uniti continuano a divergere nettamente da quelli in Europa, il dollaro statunitense soffre. Il problema nel breve termine è la probabilità di una ripresa più veloce in Europa. Il punto chiave è la percezione dei consumatori e delle imprese che la pandemia sia sotto controllo, e l’Eurozona sembra avere finora un vantaggio. A più lungo termine, le mutevoli percezioni sulla qualità istituzionale e sulla capacità di intervento dello Stato negli USA potrebbero intaccare il ruolo del dollaro come valuta di riserva. Il 62% delle riserve mondiali è detenuto in dollari, mentre solo il 20% è in euro: qualsiasi convergenza nei numeri fornirebbe un forte vento contrario al biglietto verde. Nell’ultimo periodo il dollaro è sceso molto velocemente e gli speculatori hanno ora una posizione significativamente corta, per questo non ci sorprenderebbe un rimbalzo nel breve termine.

GBP

Nonostante le buone notizie economiche, l’assenza di progressi nei negoziati Brexit con l’UE ha impedito alla sterlina di tenere il ritmo dell’euro nel suo recente rally, pur riuscendo ad ottenere guadagni significativi nei confronti del dollaro statunitense. Questa settimana ci saranno pochi dati macroeconomici in uscita, in contrasto con quelli europei e statunitensi. Pertanto, ci aspettiamo che la sterlina segua in gran parte il movimento dell’euro rispetto al dollaro.

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