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Le valute principali scambiano in range ristretti mentre i mercati attendono dati economici USA.

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17 November 2025

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Economist di Ebury

Mercati in attesa dei Non-Farm Payrolls e verbali Fed. Outlook tassi per USD, EUR, GBP sotto la pressione dell’inflazione UK e dati USA.

I
l nervosismo emerso la scorsa settimana nei mercati azionari e in particolare tra i titoli tecnologici non si è esteso ai mercati valutari. Le valute del G10 hanno scambiato in range ristretti, con l’eccezione del Franco Svizzero che ha registrato un forte rally sulla notizia di un accordo commerciale con gli Stati Uniti che abbassa le tariffe svizzere al livello europeo, e dello Yen Giapponese, in calo per rinnovati timori sulla scarsa disciplina fiscale e monetaria. Sebbene lo shutdown del governo USA sia terminato, rimane incertezza su quali report econimici vengano rilasciati e su quando. La cruciale decisione sui tassi della Federal Reserve a dicembre dipenderà interamente da questi dati, e pertanto i mercati valutari hanno paura di abbracciare qualsiasi trend prima che ci sia maggiore chiarezza sullo stato dell’economia statunitense.

Questa settimana l’attenzione si sposta sulla ripresa delle pubblicazioni economiche negli Stati Uniti. L’evento clou sarà la pubblicazione, giovedì, del rapporto sui Non-Farm Payrolls di settembre (in ritardo), destinato a essere il dato più rilevante per i mercati. Saranno inoltre attentamente monitorati i verbali della riunione di ottobre della Federal Reserve e i dati sull’inflazione del Regno Unito (entrambi mercoledì), così come la diffusione globale degli Indici dei Responsabili degli Acquisti (PMI) di venerdì.
Entro la fine della settimana, dovremmo avere una visione più definita sulle prospettive della Fed e della Bank of England. Per quest’ultima, la reazione del mercato GILT (titoli di stato UK) alle recenti decisioni di bilancio sarà cruciale per il futuro della Sterlina.

EUR

La BCE si trova in una posizione più facile della Bank of England o della Federal Reserve. Il ciclo di taglio dei tassi pare in gran parte completato, e l’inflazione è vicina all’obiettivo e almeno non in tendenza al rialzo.

Il mercato del lavoro sta mostrando resilienza e sta ancora creando posti di lavoro nel complesso, sebbene con ampie variazioni regionali. I timori sui deficit fiscali francesi sono a nostro avviso ampiamente compensati dagli stimoli fiscali in Germania, e continuiamo a prevedere una leggera tendenza al rialzo per l’Euro nei prossimi mesi.

USD

Lo shutdown statunitense è terminato la scorsa settimana, con un accordo tra Democratici e Repubblicani per finanziare il governo federale almeno fino a gennaio. I pochissimi dati privati pubblicati nelle ultime due settimane suggeriscono che la creazione netta di posti di lavoro si sia ridotta di recente, sebbene vi siano ancora pochi segnali di licenziamenti di massa. Tuttavia, il dollaro si è dimostrato resiliente, nonostante l’incertezza diffusa e i timidi segnali di rallentamento economico grazie alla recente svolta hawkish della Federal Reserve.

Un’altro sviluppo degno di nota è la volontà di Trump di ridurre le tariffe per cercare di abbassare il costo della vita, un implicito riconoscimento che le tariffe sono inflazionistiche, e che rende più probabile che nel medio termine il livello medio delle tariffe si abbassi.

GBP

Il completo ripensamento del governo laburista la scorsa settimana sull’aumento delle aliquote dell’imposta sul reddito ha portato un rinnovato nervosismo nel mercato dei titoli di stato inglesi. Le obbligazioni sono state vendute per tutto il venerdì dopo l’annuncio, e il Regno Unito sperimenta uno dei maggiori movimenti al rialzo dei tassi nei paesi del G10. Anche le azioni del Regno Unito hanno sottoperformato.

I dati sul lavoro per Settembre e Ottobre pubblicati la scorsa settimana hanno confermato la tendenza all’indebolimento nel mercato del lavoro, con la disoccupazione in aumento e le aziende che continuano a licenziare lavoratori. I deboli dati sul PIL hanno concluso una settimana difficile per il Regno Unito e la Sterlina. Le vendite nel mercato gilt e l’inflazione ostinatamente alta complicano quella che altrimenti sarebbe l’ovvia risposta della Bank of England ai dati in peggioramento: tagliare i tassi.

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