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Le valute delle materie prime guadagnano terreno

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9 April 2024

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Il dollaro USA ha reagito in maniera sorprendentemente blanda al risultato del report sul mercato del lavoro di marzo.

I
movimenti maggiori hanno coinvolto invece le valute delle materie prime, come la corona norvegese, il dollaro australiano e la maggior parte delle valute dell’America Latina, che continuano a guadagnare terreno grazie all’impennata dei prezzi delle stesse, in particolare del petrolio. Il sentiment degli investitori è diventato positivo grazie al miglioramento delle notizie economiche provenienti dalla Cina e dall’Eurozona, ma il conseguente ritardo nelle aspettative di taglio dei tassi frena ulteriori rialzi degli asset rischiosi, ad eccezione delle materie prime e delle valute dei Paesi esportatori di queste ultime.

Due eventi si contenderanno l’attenzione dei trader la prossima settimana. Mercoledì, il dato macroeconomico che probabilmente influenzerà maggiormente il mercato, ovvero il report sull’inflazione CPI negli Stati Uniti per il mese di marzo. Giovedì, la BCE terrà la riunione di aprile. Per quanto riguarda il primo, sarà fondamentale il dato mensile, in particolare il sottoindice core, dove anche uno scostamento dello 0,1% dal dato atteso potrebbe muovere i mercati. Si prevede che la BCE lascerà i tassi invariati ma segnalerà un taglio nella prossima riunione di giugno e non vediamo motivi per non essere d’accordo su entrambi i punti.

EUR

L’inflazione dell’Eurozona continua ad avvicinarsi all’obiettivo della BCE e il trend disinflazionistico non ha ancora mostrato segni di arresto, come negli Stati Uniti. Siamo cauti visto che il ciclo inflazionistico statunitense ha preceduto quello europeo di circa sei mesi, ma nonostante questo le notizie finora pervenute devono essere gradite alla BCE. Le revisioni dei dati PMI hanno confermato che l’economia sta probabilmente tornando a espandersi in modo modesto.

Nel complesso, ci aspettiamo che la BCE reagisca a queste notizie positive mantenendo i tassi invariati questa settimana, ma lasciando intendere che ridurrà i tassi dello 0,25% alla prossima riunione di giugno.

USD

Un altro dato importante sull’occupazione negli Stati Uniti ha messo a tacere i dubbi sulla solidità del mercato del lavoro. Con un numero di nuovi posti di lavoro nettamente superiore alle attese e un calo del tasso di disoccupazione, la Federal Reserve è probabilmente rimasta compiaciuta nel vedere che la crescita dei salari è stata contenuta.

Tuttavia, i mercati hanno ormai scontato tutto lo spirito accomodante dell’ultima riunione della Fed e ritengono che ci sia il 50% di possibilità che i tagli non arrivino prima di luglio. Il dollaro, tuttavia, non ne ha beneficiato più di tanto e ha chiuso la settimana quasi invariato..

GBP

La scorsa settimana i dati del Regno Unito hanno continuato a delineare un quadro di ripresa dell’attività economica, guidata dal settore dei servizi, e una disinflazione molto graduale con livelli ancora significativamente superiori agli obiettivi della Banca d’Inghilterra.

Ciò significa probabilmente che qualsiasi taglio dei tassi nel Regno Unito sarà rimandato almeno fino a giugno. In assenza di notizie interessanti questa settimana, la sterlina scambierà in base alle news in arrivo dall’Eurozona (riunione della BCE) e dagli Stati Uniti (report sull’inflazione di marzo).

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