L’affievolirsi delle minacce tariffarie accelerano il ritracciamento del Dollaro
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Un rally di “sollievo tariffario” sta acquisendo maggiore slancio, dal momento che le prime attività e gli ordini esecutivi di Trump sembrano per ora concentrarsi su altro, mentre i mercati sperano che le loro peggiori paure al riguardo non si concretizzino.
Questa settimana avrebbe dovuto essere originariamente dedicata alle riunioni di gennaio delle due banche centrali più importanti del mondo, la Federal Reserve e la BCE. Tuttavia, la turbolenta presidenza Trump è in grado di rubare i riflettori da un momento all’altro con un’improvvisa decisione in materia di dazi doganali. Ci limiteremo a pronosticare il prevedibile, nella fattispecie l’esito di entrambe le riunioni delle banche centrali sarà scontato: un taglio da parte della BCE e nessun cambiamento da parte della Fed. La chiave di lettura di entrambe le riunioni per i mercati sarà, però, il tono con cui saranno comunicate le decisioni.

EUR
Anche l’Eurozona ha registrato un miglioramento degli indici PMI la scorsa settimana, anche se più moderato. Tuttavia, è stato sufficiente a spingere l’indice composito appena sopra il livello 50, tornando a segnalare una leggera crescita. L’aumento è contenuto, ma il clima di mercato e il parere su un dollaro più forte sono così diffusi che anche il più tenue dei segnali di ripresa in Europa è sufficiente a provocare significativi movimenti in controtendenza, con l’euro che ora è in rialzo rispetto al dollaro.
Il punto chiave per l’euro è ora la riunione della BCE di giovedì. Sebbene ci si aspetti un taglio, presteremo molta attenzione alle comunicazioni del Consiglio e alla conferenza stampa della presidente Lagarde per capire quale sia il probabile livello terminale dei tassi di interesse per i membri della BCE in questo ciclo di tagli.
USD
La settimana di vacanze negli Stati Uniti non ha apportato grandi cambiamenti alle nostre previsioni macroeconomiche, anche se la pubblicazione di un indice PMI più debole del previsto ha aiutato le valute di tutto il mondo a guadagnare contro il dollaro USA. Tuttavia, la paura dei dazi di Trump rimane il principale motore dei mercati valutari.
Per ora, l’assalto agli ordini esecutivi non ha ancora portato ad alcun aumento delle tariffe, il che ha calmato un po’ i nervi. In questo momento, sembra che la Colombia sarà colpita dai provvedimenti tariffari a meno che il suo governo non ceda e accetti il rimpatrio dei suoi cittadini dagli Stati Uniti.
GBP
La scorsa settimana le notizie macroeconomiche si sono rivelate positive per la sterlina. Un solido dato sul lavoro è stato seguito da un incoraggiante rialzo degli indici PMI sull’attività delle imprese per gennaio, un importante indice di riferimento. Sia l’indice manifatturiero che quello dei servizi hanno registrato guadagni significativi e l’indice composito è ora in linea con una crescita economica solida anche se non spettacolare.
La sterlina ha reagito bene alla notizia, registrando guadagni consistenti nei confronti di tutte le valute del G10 e chiudendo in testa alla classifica valutaria della settimana. Una valutazione interessante, la prospettiva di una continua crescita della domanda, oltre a un migliore rapporto con l’Unione Europea e a un relativo isolamento dalla minaccia dei dazi di Trump sono tutti elementi positivi per la sterlina.