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L’accordo Brexit è stato raggiunto, ma passerà il voto in parlamento?

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18 October 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

Boris Johnson ha finalmente ottenuto un accordo con i leader europei sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ma la saga sulla Brexit è tutt’altro che finita.

L’ottimismo sull’imminente raggiungimento di un accordo ha portato ad un forte rialzo della sterlina. Giovedì e venerdì della scorsa settimana la valuta britannica ha registrato il più grande rally da giugno 2016 estendendo i suoi guadagni degli ultimi sette giorni a circa il 5% (Figura 1).
, Le principali modifiche al nuovo accordo riguardano il confine nordirlandese, che è stato rimosso. In cambio il Regno Unito accetterebbe una frontiera doganale interna nel Mare d’Irlanda. Questa è una significativa concessione da parte di Boris Johnson rispetto alla posizione di Theresa May che riteneva questa soluzione del tutto inaccettabile.

Nonostante l’ottimismo iniziale in seguito alla notizia dell’accordo, rimane un ostacolo cruciale ad una Brexit ordinata: l’accordo rinegoziato richiede infatti l’approvazione della Camera dei Comuni. Questo è un ostacolo che Theresa May non è riuscita a superare in tre diverse occasioni all’inizio dell’anno. I parlamentari torneranno in parlamento sabato prima per discutere su modifiche all’accordo di recesso e poi per votare.

Nell’ultima votazione di marzo l’accordo di uscita proposto dalla May è stato respinto con una differenza di 58 voti. Ad oggi, pensiamo che l’accordo rivisto di Johnson abbia maggiori possibilità di passare, ma la nostra impressione è che non ci riuscirà. Dopo l’espulsione di 21 deputati ribelli a settembre il partito conservatore ha perso la maggioranza all’interno della camera dei comuni. Il DUP(Partito Unionista Democratico dell’Irlanda del Nord), partner dei conservatori, è sembrato meno ottimista sull’accordo. La chiave per il successo di Johnson sembra ora risiedere nel riuscire a convincere il maggior numero di laburisti possibile al fine di ottenere l’accordo .Questo sembra essere un grande ostacolo considerando che il partito laburista sostiene ufficialmente da tempo la proposta di un nuovo referendum

In seguito al voto di domani riteniamo che potranno svilupparsi tre differenti scenari:

1) Il nuovo accordo sulla Brexit passa alla camera dei comuni e il Regno Unito lascia l’Unione europea il 31 Ottobre – In tale scenario il Regno Unito entrerebbe nel periodo di transizione e l’ipotesi del no-deal verrebbe definitivamente abbandonata. In questo caso ci si aspetta un forte apprezzamento della sterlina nei confronti di tutte le divise con il cambio contro dollaro in direzione 1.35

2) Il voto non passa alla camera dei comuni e vi sarà un’estenzione della Brexit -Se il nuovo accordo non dovesse passare nella giornata di domani, Boris Johnson chiederà ( a causa del Benn Act) una proroga di tre mesi alla scadenza della Brexit fino al 31 Gennaio 2020.

Resta da chiedersi se l’Unione Europea accetterà o meno questa richiesta di slittamento, in particolare dopo che Junker ne ha apparentemente escluso la possibilità. Considerando le posizioni più concilianti degli altri leader europei, i commenti di Junker sembrano essere stati più uno stratagemma per spingere l parlamentari inglesi ad accettare l’accordo; prevediamo quindi che la richiesta di slittamento venga accolta.

Di fronte a questo scenario, Boris Johnson chiederà nuove elezioni nella speranza di raggiungere una maggioranza che supporti l’accordo. Molto probabilmente si riproporrebbe un parlamento senza maggioranza, rendendo necessarie delle coalizioni. Secondo gli analisti, i conservatori hanno il 75% di possibilità di vittoria e un 40% di ottenere la maggioranza.

3) Il Regno Unito lascia l’UE il 31 ottobre senza accordo. – Se il voto alla Camera dei Comuni non dovesse passare e l’UE non approvasse la richiesta di estendere la deadline, il Regno Unito dovrebbe lasciare l’UE senza accordo alla fine del mese. Come menzionato sopra, riteniamo che questa possibilità sia remota, sebbene non sia da escludere. In tal caso, la sterlina potrebbe deprezzarsi anche del 10%.

Di seguito descriviamo le probabilità assegnate a ciascuno dei tre scenari e la potenziali reazioni del mercato, Non sorprende che la volatilità sulla sterlina sia molto elevata in vista del cruciale voto di sabato. La misura della volatilità sul GBP (un indicatore del costo per coprirsi da movimenti del cambio) ha raggiunto giovedì il suo livello più alto da giugno 2017, anche se poi è scesa leggermente.

Figure 4: GBP Implied Overnight Volatility (2017 – 2019)
, Prevediamo che l’andamento di mercato di venerdì sarà simile a quello dei giorni precedenti, con movimenti della sterlina che probabilmente rimarranno violenti e imprevedibili, anche a causa di diversi investitori che prenderanno posizione e implementeranno strategie di trading prima del voto.

Dato che i mercati FX sono chiusi durante il fine settimana, è prevedibile una frenetica sessione asiatica a partire domenica sera (lunedì mattina in Asia).

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