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La sterlina si indebolisce per la prospettiva di imminenti elezioni nel Regno Unito

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28 October 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

Nella scorsa settimana non è successo nulla di particolarmente rilevante nelle valute G10 ad eccezione della sterlina.

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Il pound ha perso alcuni dei suoi recenti guadagni dato che la possibilità di elezioni generali allungherebbe i tempi di un’uscita con accordo dall’Europa. I PMI dell’eurozona sono stati offuscati dalle parole accomodanti di Draghi nella sua ultima riunione della BCE e le valute europee si sono indebolite nei confronti del dollaro. In generale, le valute dei mercati emergenti hanno avuto un andamento positivo. In particolar modo il real brasiliano si è rafforzato dopo la notizia che il senato ha approvato la riforma sulle pensioni.

Questa settimana sarà incentrata su una serie di meeting delle banche centrali. La più importante è naturalmente la riunione di mercoledì della Federal Reserve, che dovrebbe tagliare i tassi dello 0,25%. La Banca del Giappone e la Banca del Canada prenderanno le loro decisioni in settimana, infine venerdì pomeriggio usciranno i dati sull’occupazione USA (Non Farm Payroll).

EUR

Il leggero rimbalzo dei PMI, ha confermato che la crescita dell’Eurozona si è stabilizzata appena sopra il livello di stallo. Tuttavia, la visione ribassista di Draghi riguardo l’economia dell’Eurozona durante il suo ultimo meeting da presidente della BCE ha pesato sull’euro. Durante la settimana verranno rilasciati alcuni importanti dati macroeconomici, inclusa la disoccupazione di settembre e il PIL del terzo trimestre. Le aspettative sono così basse che anche numeri modesti potrebbero avviare in un rally dell’Euro. Tuttavia, trattandosi di dati retrospettivi, ci aspettiamo che l’Euro possa essere influenzato maggiormente dal meeting di mercoledì della Federal Reserve.

USD

La settimana è stata povera di notizie economiche, quindi i mercati finanziari hanno reagito con ottimismo alle notizie sull’accordo USA-Cina, portando a nuovi massimi i listini azionari. La propensione al rischio ha influenzato in modo ambivalente il dollaro, che si è rafforzato contro la maggior parte delle valute G10, ma ha perso terreno nei confronti di diverse valute emergenti. Tutti gli occhi sono puntati sul meeting della Federal Reserve di mercoledì. Ci aspettiamo un taglio dei tassi in linea con il consenso (-0.25%), ma toni più restrittivi, dal momento che le prospettive economiche sembrano leggermente migliorate rispetto all’ultima riunione. Un tono più hawkish potrebbe quindi aprire la strada a un rally del dollaro nel breve periodo.

GBP

La richiesta di elezioni generali per il 12 dicembre avanzata da Boris Johnson è improbabile che riceva l’approvazione dei due terzi dal Parlamento di cui ha bisogno, data l’opposizione del partito laburista. Nel frattempo l’UE ha prorogato di tre mesi la scadenza del 31 ottobre, il che dovrebbe eliminare il rischio di un no deal almeno nel breve termine. Lo stallo in parlamento e l’assenza di dati macroeconomici di primo piano potrebbero far sì che la sterlina prenda una pausa dalle violente movimentazioni delle ultime settimane.

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