La sterlina guadagna terreno in attesa di un nuovo accordo da presentare al parlamento
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La settimana scorsa la politica ha dominato i mercati valutari, con le notizie positive sulla Brexit che hanno sostenuto la sterlina e le altre divise europee.
Questa settimana l’attenzione dovrebbe rimanere totalmente concentrata sugli sviluppi della Brexit, anche se avrà impatti anche qualsiasi novità sui negoziati USA-Cina. Il meeting della BCE e gli indici PMI dell’Eurozona di giovedì saranno gli appuntamenti chiave per quanto riguarda politica monetaria e macroeconomia.
EUR
Con pochi dati importanti dall’Eurozona, la valuta comune si è mossa contro sterlina e dollaro in risposta agli sviluppi della Brexit e al crescente senso di ottimismo sull’accordo commerciale USA-Cina. L’euro è decisamente rimbalzato dai suoi minimi di inizio ottobre e non è lontano dalla media degli ultimi tre anni rispetto al dollaro. Gli indici PMI rimangono i dati più importanti in uscita dall’Eurozona ed è del tutto possibile che il recente ottimismo sulla Brexit possa portare qualche sorpresa positiva. Ci aspettiamo poche notizie dall’ultimo meeting della BCE questa settimana, l’ultimo prima che Mario Draghi passi il testimone a Christine Lagarde.
USD
La debolezza del dollaro continua ad essere causata da una combinazione di ottimismo degli investitori e aumento della propensione al rischio a livello mondiale. Inoltre, le deboli vendite al dettaglio della scorsa settimana e una serie di dati di secondo livello hanno contribuito ad indebolire ulteriormente la valuta. Non ci sono molti dati rilevanti in calendario per questa settimana quindi prevediamo che il dollaro continuerà ad essere influenzato da notizie esterne, in particolare, dalle evoluzioni sulla Brexit.
GBP
Nel fine settimana in parlamento non si è votato sul nuovo accordo Brexit di Boris Johnson. I deputati invece, hanno costretto il primo ministro a chiedere una proroga. In queste ore l’Unione Europea sembra pronta a concedere una richiesta di proroga di tre mesi se l’accordo non avrà l’approvazione parlamentare. Riteniamo che l’estensione della Brexit, seguita da elezioni generali, continui ad essere l’esito più probabile e che la possibilità di un secondo referendum con “Remain” tra le opzioni, non possa essere esclusa.