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La corsa al dollaro continua con il peggiorare della pandemia che affonda i mercati

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23 March 2020

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

La diffusione del coronavirus e le misure estreme adottate per controllare la pandemia hanno provocato il caos nei mercati finanziari di tutto il mondo. Nei mercati valutari, la reazione è stata una corsa sfrenata alla presunta sicurezza del dollaro. Tutte le principali valute mondiali si sono fortemente deprezzate rispetto al dollaro, incluso lo yen giapponese. Le valute che hanno sofferto di più sono quelle legate al prezzo del petrolio, che è crollato nella generale atmosfera di paura.

I
dati economici di questa settimana dovrebbero iniziare a riflettere l’enorme danno provocato dalla pandemia. Gli indici PMI dell’Eurozona e del Regno Unito usciranno martedì, mentre i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione settimanali degli Stati Uniti saranno pubblicati giovedì e probabilmente saranno i numeri largamente peggiori della storia. Più importante per i mercati valutari sarà l’evoluzione del virus sia nei paesi già in lockdown sia in quelli che stanno valutando se entrarci. La sostenibilità del rally del dollaro potrebbe essere messa in discussione se aumentassero i contagi negli Stati Uniti, soprattutto se i numeri italiani e spagnoli cessassero di peggiorare.

Siamo nel mezzo di una crisi economica senza precedenti, ma c’è motivo di speranza: le autorità monetarie e fiscali di tutto il mondo stanno preparando una risposta senza precedenti. Stimoli fiscali, garanzie di credito e iniezioni di liquidità su vasta scala vengono annunciate quotidianamente. Con i governi pronti a fare tutto il necessario, sembra ragionevole l’obiettivo di tornare a una struttura economica quasi intatta non appena l’epidemia tornerà sotto controllo.

EUR

Con la Spagna e l’Italia in piena quarantena e le altre economie dell’eurozona soggette a crescenti restrizioni, non c’è dubbio che siamo agli inizi di una forte recessione. Tuttavia, l’energico piano della BCE da 750 miliardi di euro a sostegno dei debiti sovrani permetterà ai paesi interessati di finanziare significativi deficit fiscali senza timore dei mercati. In effetti, il crollo degli spread negli ultimi tre giorni è un segnale di speranza tra le varie notizie negative. Per ora l’attenzione sarà puntata ai numeri della pandemia nei diversi paesi e ci auguriamo che le misure drastiche portino il prima possibile un rallentamento del contagio.

USD

La reazione più istintiva tra gli investitori durante una crisi globale è di rifugiarsi nel dollaro statunitense e questa pandemia finora non ha fatto eccezione. Il rally del dollaro è stato alimentato dal fatto che l’Europa è stata l’area più colpita, ma ciò potrebbe essere dovuto al basso numero di test condotti fino ad ora negli Stati Uniti. In effetti, gli Stati Uniti sono ora diventati il paese con il maggior numero di nuovi casi quotidiani, davanti all’Italia. Man mano che i test aumentano, i numeri peggioreranno, limitando un ulteriore rafforzamento del dollaro oltre questi livelli. Più nell’immediato restiamo in attesa dell’annuncio del pacchetto di stimoli fiscali degli Stati Uniti in risposta alla crisi e giovedì ci aspettiamo di vedere il peggior numero di sempre sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

GBP

La sterlina è stata colpita in maniera più significativa rispetto all’euro la scorsa settimana, in parte a causa dell’improvvisa svolta dell’amministrazione Johnson nell’ammettere che per contenere il virus saranno necessarie misure di isolamento. La Bank of England ha nuovamente tagliato i tassi, e ha annunciato 200 miliardi di quantitative easing, oltre a progetti di finanziamento diretto alle PMI. Mentre il dato sui PMI di martedì sarà fortemente influenzato dalla crisi, più importanti saranno gli annunci durante la riunione della Banca centrale di giovedì, che rimane in agenza nonostante le pesanti misure già adottate la scorsa settimana.

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