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Il dollaro perde terreno a causa dei timori per la pandemia

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13 July 2020

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

La scorsa settimana gli asset rischiosi di tutto il mondo hanno avuto una performance mista. Tuttavia, sembra che i numeri della pandemia negli Stati Uniti stiano iniziando a pesare sul dollaro.

C
on il numero record di nuovi casi quotidiani e i decessi che iniziano a salire, il dollaro ha perso contro ogni altra valuta del G10, ad eccezione del dollaro canadese.

I dati economici negli Stati Uniti sono ancora generalmente forti, ma la maggior parte degli indicatori non riflette ancora sull’impatto delle nuove chiusure in risposta all’ondata di nuovi casi. Anche le valute emergenti hanno iniziato a riflettere la performance di diversi paesi nel far fronte alla pandemia, come il real brasiliano e il peso messicano che sono state le valute meno performanti della settimana, mentre il peso cileno e lo yuan cinese hanno chiuso in cima alla classifica.

Questa settimana, l’attenzione si concentrerà sui dati relativi al COVID negli Stati Uniti e sul vertice dell’Unione Europea che si terrà nel fine settimana. Dato che i nuovi casi negli Stati Uniti continuano a registrare record giornalieri, con i decessi e l’utilizzo degli ospedali che seguono a ruota, pensiamo che un probabile esito positivo del vertice UE potrebbe dare ulteriore forza all’euro.

EUR

La scorsa settimana sono usciti pochi dati per l’Eurozona, ma l’euro è stato ben supportato dall’ottimismo sull’approvazione del Recovery Fund. Angela Merkel sembra essere decisa a superare l’opposizione dei quattro paesi frugali e ottenere l’approvazione del piano entro e non oltre il vertice dell’Unione Europea di questa settimana. È improbabile che l’incontro della BCE di giovedì veda cambiamenti significativi nella politica monetaria già estremamente accomodante della banca centrale, ma prevediamo un esito positivo del summit dei capi di stato e di governo che potrebbe supportare la valuta comune nei confronti del dollaro.

USD

La dicotomia tra i preoccupanti dati giornalieri dei casi COVID negli Stati Uniti e dati economici relativamente migliori negli Stati Uniti deve ancora risolversi. Siamo leggermente meno positivi rispetto alla settimana scorsa, i nuovi casi quotidiani continuano a raggiungere livelli record. L’unico aspetto positivo che avevamo notato la scorsa settimana sta svanendo, dato che i morti giornalieri iniziano a salire. Dall’altro lato, vediamo ancora sorprese positive in termini economici. La scorsa settimana c’è stato un rimbalzo dell ISM non manifatturiero (l’equivalente dell’indice PMI europeo) e un calo significativo delle richieste settimanali di disoccupazione. Tuttavia, nessuno di questi numeri riflette ancora la reimposizione delle misure di lockdown degli ultimi giorni.

Questa settimana pensiamo che i numeri dell’inflazione saranno più importanti di quanto i mercati credono. Finora, l’interruzione dell’offerta non ha comportato alcuna pressione inflazionistica, nonostante le misure di sostegno al reddito messe in atto dal governo federale. Sarà interessante vedere se sarà ancora così dopo quattro mesi dall’inizio della pandemia.

GBP

La sterlina ha attraversato una buona settimana nonostante la mancanza di progressi visibili nelle trattative Brexit. Il merito del rally è da attribuire probabilmente al riscontro positivo alla proposta di stimoli fiscali del Cancelliere. Questa settimana sarà ricca di dati, con il dato sul PIL (martedì), sull’inflazione (mercoledì) e sul mercato del lavoro (giovedì). C’è spazio per un rimbalzo in tutti questi ambiti e per una sorpresa al rialzo, in linea con i recenti dati di altri paesi. Per questo ci aspettiamo che la sterlina segua il rialzo dell’euro nei confronti del dollaro statunitense.

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