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I mercati rifugio soffrono mentre torna l’ottimismo

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3 April 2023

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

La scorsa settimana gli asset rischiosi hanno registrato un forte rally a seguito del dissolvimento delle preoccupazioni legate al settore bancario, anche grazie al fatto che le azioni e le obbligazioni godono del favore di una minore previsione di rialzi da parte della Federal Reserve.

I
l dollaro è sceso rispetto a tutte le principali valute, ad eccezione dello yen giapponese, in quanto gli investitori hanno virato dalle valute rifugio e sono tornati a propendere al rischio. I mercati emergenti hanno continuato a crescere, guidati da quello latino americano. Finora questi ultimi sono stati i più performanti nel 2023, confermando così la nostra visione favorevolei.

L’attenzione del mercato si sta nuovamente spostando dalle notizie sul settore bancario ai dati economici. Questa sarà una settimana scarica a causa delle festività, ma l’attenzione si concentrerà senza dubbio sul report sull’occupazione negli Stati Uniti di venerdì. Per il resto dovrebbe essere una settimana relativamente tranquilla, con negoziazioni ridotte dopo la giornata di giovedì. Sarà interessante vedere la reazione al massiccio taglio della produzione di petrolio annunciato dall’OPEC nel fine settimana, al di là dell’enorme impennata dei prezzi del petrolio.

EUR

La BCE non sta ottenendo grande beneficio dai dati sull’inflazione. Sebbene l’inflazione continui a diminuire, l’indice core, di gran lunga più sensibile, ha registrato un altro record a marzo, con un aumento di ben il 3% rispetto ai tassi della BCE, garantendo praticamente il protrarsi dei rialzi.

Il fatto che i timori bancari nell’Eurozona sembrino essere scomparsi lascerà alla banca centrale un ampio margine di manovra per raggiungere la Federal Reserve nei prossimi mesi. Tra i rialzi dei tassi d’interesse e le ottime notizie provenienti dalla ripresa cinese, pensiamo che la strada sia chiara per un ulteriore apprezzamento dell’euro.

USD

La scorsa settimana l’economia statunitense ha riportato due buone notizie. Gli indici PMI dell’attività delle imprese hanno registrato un forte rimbalzo, dando l’impressione che l’economia si sia finora scrollata di dosso le preoccupazioni bancarie e continui a crescere in un mercato del lavoro molto rigido.

Il rapporto sull’inflazione PCE di febbraio è risultato un po’ più debole del previsto. Entrambi hanno contribuito a un forte rally delle azioni statunitensi e all’indebolimento del dollaro, grazie all’inversione dei flussi dai beni rifugio. Questa settimana ci aspettiamo che si ripeta la stessa situazione, per cui non escludiamo un ulteriore indebolimento per il dollaro

GBP

Un dato mensile leggermente migliore del previsto è tutto ciò di cui gli operatori avevano bisogno per far salire la sterlina rispetto a tutte le altre valute del G10, ad eccezione del dollaro canadese. Ogni settimana la prospettiva di una recessione diventa sempre meno probabile e la sterlina, una valuta a lungo poco amata dai mercati e che per alcuni versi è la più economica tra le G10, ne sta raccogliendo i vantaggi.

Non ci sono dati di rilievo in uscita in questa settimana di vacanza, quindi ci aspettiamo che la sterlina scambi in un intervallo stretto insieme all’euro contro le valute extraeuropee.

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