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Continuano le vendite sul dollaro, che soffre il peggior mese del decennio

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3 August 2020

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Le vendite aggressive sul dollaro sono continuate la scorsa settimana, con la valuta che ha registrato la peggior performance mensile in un decennio.

L
e preoccupazioni relative al numero ancora elevato di contagi statunitensi e alla possibilità di misure di contenimento prolungate nel paese sono state in gran parte responsabili, portando l’indice del dollaro al suo livello più basso da maggio 2018. L’incapacità del Congresso di concordare un’estensione ai sussidi di disoccupazione, ha tutt’altro che aiutato la valuta durante la scorsa settimana, amplificando le già accresciute preoccupazioni sullo stato della ripresa economica degli Stati Uniti.

Ogni valuta del G10 ha chiuso le scorso mese al rialzo contro il biglietto verde, in primis la corona svedese e la sterlina, che ha continuato a guadagnare nonostante l’incertezza che circonda la Brexit. Anche la maggior parte delle valute dei mercati emergenti ha chiuso il mese di luglio al rialzo rispetto al dollaro. Tuttavia, la scorsa settimana abbiamo assistito a una serie di vendite aggressive, in particolare il rand sudafricano e il rublo russo, che hanno chiuso la settimana come le due valute peggiori.

L’attenzione di questa settimana rimarrà sul Congresso per capire se vedremo un accordo per estendere le misure di sostegno al reddito. Gli investitori attendono con impazienza una serie di pubblicazioni di dati economici questa settimana, in particolare il rapporto sui salari di luglio per gli Stati Uniti venerdì.

EUR

L’euro ha continuato a rafforzarsi sempre di più e ha chiuso la scorsa settimana ai livelli più alti da metà 2018. Gli ultimi dati relativi al virus in Europa hanno sollevato alcune preoccupazioni in merito alla possibilità di una seconda ondata di contagi nel vecchio continente, in particolare in Spagna dove i nuovi contagi sono saliti ai livelli più alti dall’11 maggio. Mentre questo ha causato un calo dei mercati azionari europei, la resilienza del cambio EUR/USD dimostra tutta la debolezza del dollaro.

Dovremmo avere un’idea migliore di come l’economia dell’area euro si sia ripresa dal punto peggiore della recessione questa settimana, sia con i PMI compositi che con le vendite al dettaglio in uscita mercoledì. I primi sono una revisione dei dati di luglio, quindi gli investitori potrebbero focalizzare la loro attenzione sulle seconde.

USD

Come detto, luglio è stato il mese peggiore per il dollaro dal 2010, con l’aumento del numero dei casi di Covid, le tensioni a livello politico e il calo dei rendimenti dei Treasuries hanno portato gli investitori ad abbandonare in massa la valuta statunitense.

Questa settimana potrebbe essere molto importante per il dollaro. Non solo potremmo avere notizie dal Congresso, ma ci saranno anche una serie di comunicati e di dati economici da far digerire agli investitori, la maggior parte dei quali riguarderà il periodo successivo alla reintroduzione delle misure di lockdown per alcuni stati.

Presteremo la massima attenzione ai PMI non manifatturieri di mercoledì e ai Non-Farm Payrolls di venerdì per il rapporto sulle retribuzioni di luglio.

Visto l’ultimo peggioramento dei dati settimanali sulla disoccupazione, pensiamo che ci sia la possibilità che gli NFP sorprendano negativamente.

GBP

La scarsità di notizie è stata positiva per la sterlina. Grazie ai pochi dati economici e all’assenza di annunci politici degni di nota, la valuta britannica è riuscita a guadagnare contro il dollaro. Neanche l’annuncio di venerdì che la riapertura di alcuni settori dell’economia britannica sarà posticipata ha influenzato il cambio, che ha chiuso il mese ai livelli di inizio marzo.

Sarà interessante vedere se questo trend continuerà questa settimana, in cui gli investitori avranno a che fare con più dati e notizie. Presteremo molta attenzione ai dati PMI (oggi e mercoledì) e alla decisione di politica monetaria della Bank of England di giovedì. Ci aspettiamo che la banca centrale inglese mantenga la sua politica monetaria invariata, visti i recenti incrementi nel programma di QE, con l’attenzione che si focalizzerà invece sui commenti riguardo le attesa sulla ripresa economica.

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