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Il rally del dollaro viene supportato dall’annuncio di nuovi stimoli monetari della BCE

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11 March 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

Nonostante i mercati avessero già scontato i toni accomodanti nel meeting della BCE, la banca centrale è riuscita a superare le aspettative con una significativa revisione al ribasso delle aspettative di crescita e inflazione e con l’annuncio di un nuovo round di finanziamento bancario a tassi agevolati (TLTRO).

Questo ha causato l’indebolimento dell’euro che ha toccato il minimo di 18 mesi rompendo rapidamente 1.1200. Gli NFP americani contrastanti del giorno seguente hanno poi stabilizzato la moneta comune, ma il dollaro ha comunque chiuso la settimana rafforzato contro ogni G10 a eccezione dello yen. Le divise emergenti hanno trascorso anche loro una settimana difficile, fra tutte quelle latino-americane, che dopo i payroll americani hanno sofferto come tutti gli altri assets rischiosi.

Questa settimana la politica sarà al centro dell’attenzione, con le votazioni sulla Brexit programmati per martedì e mercoledì, mentre l’inflazione chiuderà il calendario degli eventi chiave di questa settimana.

EUR

La BCE ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita e inflazione più di quanto i mercati si aspettassero. Inoltre, ha modificato la forward guidance di politica monetaria, dato che non dovrebbe aumentare i tassi fino a dicembre e Draghi ha dichiarato che è stata presa in considerazione l’ipotesi di un rinvio fino a marzo. Infine, è stato annunciato un rinnovo delle operazioni di finanziamento a lungo termine e a basso costo (TLTRO) per le banche, che la maggior parte degli analisti non si aspettava.

È interessante notare che i toni dovish hanno coinciso con alcune notizie economiche positive. I PMI sono stati rivisti in rialzo nella maggior parte dei Paesi e i dettagli del rapporto sulla crescita del PIL del quarto trimestre hanno sorpreso in positivo, con il dato aggregato limitato prevalentemente dalle scorte. Pensiamo che questa svolta positiva, unita alla debolezza che stiamo vedendo negli ultimi dati statunitensi, possa riportare la moneta comune al livello di 1.15 nelle prossime settimane.

USD

Gli NFP di febbraio sono stati contrastanti. I numeri sono stati molto deludenti con appena 20,000 posti di lavoro creati rispetto alle aspettative di quasi dieci volte tanto. Tuttavia, i salari continuano a salire con un aumento del 3.4%, il massimo da dieci anni. Dall’altro lato, l’indagine del mercato del lavoro domestico ha dipinto un’immagine molto diversa. La disoccupazione è diminuita e la sottoccupazione si è notevolmente ridotta. Il chiaro trend rialzista dei salari rende i dati sull’inflazione fondamentali per intuire se la Fed manterrà il suo approccio attendista e per confermare la nostra previsione di assenza di rialzi dei tassi nel 2019.

GBP

Dopo due settimane relativamente calme, ci si aspetta della volatilità sulla sterlina questa settimana. L’accordo proposto dal Governo sarà probabilmente respinto di nuovo con larga maggioranza in Parlamento nella seduta di martedì. Ci si aspetta poi che il Parlamento voti a sfavore anche l’alternativa di “no deal”, portando a una richiesta dell’estensione dell’Articolo 50 giovedì. Se queste previsioni sono corrette, si dovrebbe vedere un forte rafforzamento della sterlina; ciononostante, l’incertezza riguardo il percorso che porta all’estensione è particolarmente alta. In particolare, l’ultimo passaggio della serie di voti (la richiesta di estensione) non sarebbe comunque garantito, anche se i primi due step andassero secondo le previsioni. I mercati sono quindi pronti per una settimana molto volatile.

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