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Movimenti contenuti per le G10 in una settimana tipicamente festiva

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23 April 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

La settimana di Pasqua è generalmente una delle settimane più tranquille dell’anno per i mercati valutari e la settimana scorsa non è stata da meno.

Le valute del G10 sono rimaste contenute in un range dello 0.5% con la sola eccezione del dollaro neozelandese, penalizzato da un’inflazione trimestrale più debole del previsto e dalla convinzione che i tassi di interesse potrebbero essere abbassati. Oltre al gruppo G10, le principali valute dei mercati emergenti sono in leggero indebolimento.

Questa settimana vedrà un ritorno fiacco dalle vacanze, con pochi dati significativi. La crescita degli Stati Uniti nel primo trimestre di venerdì sarà il dato più atteso, oltre alle notizie sulla Brexit che potrebbero emergere dalla ripresa dell’attività parlamentare.

EUR

I dati PMI rilasciati la scorsa settimana sono stati contrastanti; sebbene l’indice composito avesse segno positivo, gli indicatori manifatturieri hanno deluso, portando a un effetto globale leggermente negativo per l’euro. La ripresa dell’attività industriale cinese non ha ancora portato a un incremento apprezzabile del sentiment manifatturiero nell’eurozona.

La valuta comune sembra aver metabolizzato tutto, terminando la settimana pressappoco dove l’aveva cominciata.

USD

I segnali sullo stato di salute dell’economia statunitense della scorsa settimana sono stati contrastanti. Se da una parte i dati sulle vendite al dettaglio di marzo hanno più che superato le aspettative, i dati del mercato immobiliare sono stati deludenti. Tuttavia, la recente politica attendista della Fed circa il ciclo di rialzo dei tassi di interesse dovrebbe sostenere il settore immobiliare nel medio termine, per questo la situazione non ci preoccupa. Il dato di venerdì sul PIL del primo trimestre sarà un banco di prova significativo per la nostra visione moderatamente ottimista sull’economia USA.

GBP

Il rallentamento del processo Brexit riporta l’attenzione sui fondamentali economici del Regno Unito. Le notizie della scorsa settimana hanno confermato che il Regno Unito sta performando come la maggior parte dei mercati sviluppati, con nuovi posti di lavoro creati e salari in aumento che però non si traducono in pressioni inflazionistiche significative, dato che l’inflazione resta al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale. Questo, combinato con l’incertezza sulla Brexit, porterà la Bank of England a non agire nei prossimi mesi, come gran parte degli altri paesi G10. La sterlina, comunque, resta sottovalutata e ci aspettiamo possa recuperare terreno nei prossimi trimestri.

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