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I mercati valutari rimangono stabili nonostante il calo dei mercati azionari

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7 January 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

L’insolita volatilità sul mercato azionario durante le vacanze non ha influito sul mercato valutario, con un’evidente eccezione.

I
l 3 gennaio, in tarda serata, con la borsa di Tokyo chiusa per festività e la conseguente scarsa liquidità vi è stato un repentino rally dello yen contro la maggior parte delle divise G10, che però è stato riassorbito altrettanto velocemente. Durante le festività lo yen ha comunque registrato le migliori performance, mentre la sterlina, l’euro e il dollaro sono rimasti intorno ai livelli pre-festivi.

La conseguenza più importante del crollo dei mercati azionari è stato il repentino cambiamento nelle aspettative del mercato sulla politica monetaria della Federal Reserve. Il mercato non prevede alcun rialzo fino al 2020 e ha iniziato a prezzare una probabilità non trascurabile di taglio dei tassi. Riteniamo che questo sia in contrasto con i dati più che positivi dagli Stati Uniti, come i Non Farm Payrolls di venerdì, e prevediamo che queste aspettative possano cambiare almeno parzialmente.

Dal punto di vista dei dati economici questa dovrebbe essere una settimana piuttosto leggera, quindi, l’attenzione si sposterà sugli eventi politici, con un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina e il Parlamento britannico che riprenderà il dibattito sul negoziato Brexit.

EUR

Negli ultimi giorni sono usciti dei dati relativamente deboli per l’Eurozona. Gli indici PMI hanno registrato cali significativi sebbene rimangano per ora a livelli di espansione economica. Non è chiaro se questa contrazione dipenda dalle tensioni in Italia, dalla Brexit o dall’avversione al rischio sul mercato azionario. Rimaniamo in attesa dei dati di gennaio prima di apportare modifiche sostanziali alle nostre prospettive sull’euro e sull’economia dell’Eurozona.
Questa settimana non vi sono dati di rilievo in uscita quindi ci aspettiamo che la moneta comune venga influenzata da eventi esterni.

USD

La brusca modifica delle aspettative sulla politica monetaria della Fed ci sembra ingiustificata. Nell’ottimo report sul mercato del lavoro USA di venerdì la creazione di nuovi posti di lavoro ha sorpreso al rialzo. L’alto livello occupazionale sta portando ad un aumento dei salari, che supporterà i consumi nel 2019. Senza segnali di recessione in vista, ci aspettiamo che la Fed adotti un approccio attendista e prevediamo ancora uno o due rialzi prima che i tassi si assestino nel range 2.5-2.75%.
Questo livello stabile e basso dovrebbe sostenere in generale gli asset rischiosi, in particolare le divise dei paesi emergenti.

GBP

Tutti gli occhi sono ora sul Parlamento che ritorna dalla pausa oggi. Un primo voto è atteso la prossima settimana. Sebbene ci si attende che il voto fallisca, sarà interessante capire se un buon supporto del parlamento al piano della May possa permetterle di provare a chiedere ulteriori concessioni dall’UE, in modo da ottenere l’approvazione parlamentare nei voti successivi. Al momento, con le posizioni speculative fortemente sbilanciate verso la vendita di sterline, qualsiasi notizia positiva sulla Brexit potrebbe generare un violento recupero della sterlina.

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