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I mercati invertono la rotta, torna l’avversione al rischio con la Fed accomodante

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15 June 2020

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

La scorsa settimana è stata l’opposto di quella precedente. Le azioni sono calate in tutto il mondo mentre i titoli di stato e le valute rifugio hanno recuperato.

E
interessante notare che le obbligazioni periferiche nella zona euro sono riuscite a chiudere la settimana quasi invariate, nonostante l’ondata generale di avversione al rischio: questo sta a testimoniare che la massiccia risposta della BCE alla crisi sta effettivamente funzionando. Questo andamento dei prezzi ha fornito sostegno all’euro, che ha chiuso la settimana in leggero calo. Nel G10 dobbiamo menzionare la forte volatilità della corona norvegese, che reagisce in modo eccessivo ai movimenti in entrambe le direzioni a causa anche della scarsa liquidità sul mercato. Le valute dei mercati emergenti hanno perso terreno con quelle latinoamericane tra le peggiori e quelle dell’anello del Pacifico che sono riuscite a chiudere la settimana quasi invariate.

La prossima settimana è relativamente tranquilla in termini di dati in uscita. La Banca d’Inghilterra si riunisce giovedì. Dovremo prestare molta attenzione ai nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti dove alcuni stati come la California, il Texas e la Florida hanno mostrato un aumento inquietante dei casi.

EURO

Nella scorsa settimana non ci sono state particolari sorprese per quanto riguarda i dati europei, e questa non sarà molto diversa. I dati sull’inflazione di mercoledì dovrebbero fornire informazioni sul danno causato dal lockdown sia dal lato dell’offerta che della domanda. Oltre a ciò, nonostante i progressi fatti sul lato Brexit in settimana, prevediamo che la valuta comune verrà influenzata da altri fattori.

USD

Il report della Federal Reserve nella riunione di giugno è stato decisamente accomodante, con un’enfasi posta nel rassicurare i mercati che i tassi non saliranno per anni e che la Fed è impegnata in una decisa politica di allentamento monetario. Questa dichiarazione, insieme ai preoccupanti segnali di un aumento del ritmo dell’infezione in alcuni stati degli USA, ha fatto sì che il dollaro non abbia beneficiato al massimo del suo status di valuta rifugio, a partire da mercoledì notte quando sono iniziate le vendite sui mercati azionari. Questa settimana, i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale di maggio dovrebbero fornire un quadro più chiaro dell’entità del rimbalzo di maggio. Come sempre, il dato più atteso durante questa crisi sarà giovedì, quando verranno pubblicati i dati settimanali sui sussidi di disoccupazione.

GBP

I numeri del PIL di aprile hanno dipinto un quadro davvero triste dello stato dell’economia nel momento peggiore della crisi. L’economia si è contratta del 20.4% nel mese di aprile, un dato senza precedenti, con un calo dell’industria manifatturiera e delle costruzioni di oltre il 40%. Detto questo, ora i mercati cercano di guardare oltre a questi dati, osservando più recenti segnali di speranza dall’economia, in tutto questo la sterlina ha retto abbastanza bene in una settimana di vendita sui risky assets.

Questa sarà una settimana impegnativa per la sterlina, con un vertice di alto livello tra Johnson e l’UE sul tema Brexit, a cui seguirà la riunione della Banca d’Inghilterra di giovedì. Ci aspettiamo poca iniziativa da parte di quest’ultima, ma qualsiasi previsione sulla possibilità di tassi negativi potrebbe pesare sulla sterlina.

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