📢​ FX Playbook di Ebury: disponibile dal 27 Febbraio. Scarica la - 12:00 CET versione di anteprima

Mentre i Treasury soffrono il dollaro vive una settimana contrastata

( tempo di lettura: 3 minuti )

  • torna indietro
  • A proposito di Ebury
    Analisi del mercato valutario
    Blog
    Chi siamo
    Chi siamo|Commercio Estero
    Commercio Estero
    Ebury Reports
    Eventi
    Finanza
    Frode
    Stampa
  • Latest

11 January 2022

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

I maggiori movimenti sui mercati finanziari la scorsa settimana si sono verificati sui titoli di stato. La riduzione degli acquisti da parte della Fed e la domanda che resta debole, hanno fatto soffrire i treasury americani.

C
iò che è sorprendente è quanto poco il dollaro abbia beneficiato dell’aumento dei rendimenti, sia nominali che reali, che ha portato il treasury decennale quasi all’1,8%, ai massimi da due anni. L’euro ha tenuto straordinariamente bene, chiudendo la settimana invariato rispetto al dollaro, mentre la sterlina è stata una delle migliori tra le G10. Le valute dei mercati emergenti sono state contrastanti, ma, ancora una volta, i movimenti non sono stati drammatici considerando le turbolenze del mercato obbligazionario.

L’attenzione ora si sposta sul report sull’inflazione statunitense di dicembre, in uscita mercoledì. Dati sull’inflazione verranno pubblicati anche per diversi paesi emergenti e un qualsiasi segnale che l’inflazione possa aver raggiunto un picco, potrebbe essere un catalizzatore per un rally delle loro divise. Tuttavia, il sentiment sul mercato obbligazionario è fragile dopo le forti vendite della scorsa settimana e un’altra sorpresa al rialzo dell’inflazione statunitense potrebbe metterlo a dura prova. Se dovesse accadere, una vendita disordinata di titoli di stato dovrebbe essere di supporto per il dollaro USA, almeno nel breve termine.

EUR

Un altro mese, un’altra sorpresa al rialzo dell’inflazione nell’Eurozona. Contrariamente alle aspettative del mercato, l’inflazione headline è tornata a salire raggiungendo il 5%, mentre la core è al 2,6%, a ulteriore dimostrazione del fatto che le pressioni inflazionistiche si stanno diffondendo anche nell’Eurozona.

Riteniamo che il prossimo grande cambiamento nella politica della banca centrale sarà il riconoscimento da parte della BCE che la riduzione degli stimoli non può attendere fino al 2023. In questo senso, il discorso di Isabel Schnabel nel fine settimana ha evidenziato le potenziali conseguenze inflazionistiche della transizione verde, suggerendo che all’interno del consiglio della BCE inizi a manifestarsi dissenso verso le politiche ultra espansive. Nel caso ci fossero, altre dichiarazioni in tal senso potrebbero fornire un forte sostegno all’euro.

USD

Dalle due componenti principali del rapporto sul mercato del lavoro statunitense di dicembre sono usciti segnali contrastanti, con il dato sugli occupati non agricoli debole e la disoccupazione in calo. Tutto sommato, il report suggerisce che gli Stati Uniti siano ormai vicini alla piena occupazione e che l’espansione dell’offerta non sarà sufficiente ad alleviare le pressioni inflazionistiche nel breve termine.

Le prospettive di qualsiasi tipo di stretta fiscale restano remote, e questo non fa che aumentare la pressione sulla Federal Reserve affinché inizi prima la stretta monetaria. Ci aspettiamo un primo rialzo dei tassi a marzo e pensiamo che quattro rialzi nel 2022 siano una possibilità reale. Anche in questo caso, il dato sull’inflazione di mercoledì rimane un punto focale per gli investitori. Le aspettative sono per l’ennesimo aumento ai massimi decennali sia nell’inflazione headline che in quella core, e non vediamo alcun motivo per differire.

GBP

In una pigra settimana post-natalizia, la sterlina ha sovraperformato, continuando il recupero innescato dalla decisione della Banca d’Inghilterra di aumentare i tassi di interesse a dicembre.

Questa settimana è anche scarsa di dati macroeconomici, ma continuiamo a vedere margini per una buona performance della sterlina sostenuta dall’aggressività della banca centrale e dal fatto che sia ancora piuttosto debole (soprattutto nei confronti del dollaro).

 

🔊 Vuoi tenerti aggiornato sull’attualità dei mercati? Non perderti FXTalk.

Vuoi conoscere meglio il mercato dei cambi valutari e come i nostri esperti possono aiutarti?Contattaci.

Condividi