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Le valute europee precipitano a causa dei timori di recessione

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11 July 2022

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Le crescenti preoccupazioni sulla fragilità delle forniture di gas naturale all’Europa, insieme alle buone notizie dal rapporto sul lavoro degli Stati Uniti, indicano che i timori di recessione sono ora più nettamente concentrati in Europa.

L
e valute europee hanno registrato una performance negativa, con l’euro che ha perso oltre il 2% rispetto al dollaro. Né le dimissioni di Boris Johnson né l’assassinio di Shinzo Abe sembrano avere avuto impatto sulle rispettive valute, e, anzi, la sterlina si è rafforzata rispetto all’euro.

Sorprendentemente, la valuta emergente con la migliore performance è stata il real brasiliano, che ha rimbalzato dopo il recente sell off. Questa settimana uscirà l’inflazione negli Stati Uniti. Il rapporto CPI è diventato il dato più critico a livello mondiale.

L’indice principale in uscita mercoledì dovrebbe mostrare ancora un altro massimo multidecennale, ma l’indice core potrebbe ritracciare leggermente. A parte questo, sarà una settimana senza grandi notizie e le notizie sempre imprevedibili sulla situazione energetica in Europa potrebbero avere un impatto rilevante sui mercati.

EUR

La forza del dollaro e le tensioni sulle forniture del gas in Europa hanno portato EUR/USD ai minimi da vent’anni. La valuta comune soffre e le posizioni corte sono aumentate nel corso degli ultimi giorni, ma le paure di un’interruzione delle forniture di gas rendono l’euro “una patate bollente” che nessuno vuole detenere almeno per ora. Non ci sono dati di rilievo in uscita questa settimana, quindi l’attenzione sarà per l’inflazione statunitense.

USD

Ancora un altro convincente report sul mercato del lavoro degli Stati Uniti conferma la nostra opinione dell’improbabilità di una recessione. I posti di lavoro continuano a essere creati a un ritmo molto più elevato rispetto a quello con cui cresce la forza lavoro, la disoccupazione rimane ben al di sotto del 4% e il numero di posizioni lavorative disponibili sovrasta quello delle persone in cerca di lavoro.

I mercati stanno nuovamente scontando un’alta probabilità di un aumento di 75 punti base dalla Fed alla riunione di luglio. Tuttavia, l’ostacolo più grande da superare resta il rapporto sull’inflazione di questa settimana. Più importante dell’indice principale, a nostro avviso, sarà il più significativo indice core.

Ci sono stati accenni di stabilizzazione in altri rapporti, come il PCE. Una sorpresa al ribasso potrebbe indurre i mercati a scontare un aumento di 50 punti base e, con le posizioni lunghe sul dollaro accumulate nel corso dei giorni precedenti, causare vendite sul biglietto verde.

GBP

Le dimissioni di Boris Johnson sono state sotto i riflettori in una settimana altrimenti priva di dati, ma la sterlina è riuscita effettivamente a salire rispetto a tutte le altre valute europee tenendo il passo al quasi inarrestabile rialzo del dollaro.

Gli indici PMI di giugno sono stati rivisti al rialzo, il che ha fornito un contesto positivo per la sterlina. L’attenzione tornerà sull’economia questa settimana, con i dati di maggio su edilizia, produzione industriale e bilancia commerciale.

 

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