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La sterlina crolla mentre il dollaro si rafforza dopo le riunioni delle banche centrali

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8 November 2021

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Le valute G10 continuano a muoversi in sincronia con le relative politiche monetarie restrittive delle rispettive banche centrali, sebbene rimaniamo in un contesto estremamente accomodante, in cui le politiche monetarie nei paesi sviluppati rimangono in generale straordinariamente espansive.

L
a sterlina ha risentito della decisione a sorpresa della Banca d’Inghilterra di non alzare i tassi, mentre il dollaro è rimasto stabile dopo che la Federal Reserve ha annunciato una riduzione degli acquisti di obbligazioni, ampiamente in linea con le aspettative del mercato. Il biglietto verde ha chiuso la settimana con una nota positiva dopo il forte rapporto sui salari di venerdì. Nel frattempo, l’euro continua a soffrire con la presidente Lagarde che sottolinea la sua mancanza di preoccupazione per l’inflazione e respinge le aspettative di rialzo dei tassi.

I dati chiave che verranno rilasciati per le prossime settimane saranno quelli relativi all’inflazione. Questa settimana avremo l’inflazione dei prezzi alla produzione (martedì) e l’IPC (mercoledì). Si prevede che entrambi aumenteranno ulteriormente da livelli già molto elevati. Importanti saranno gli interventi dei funzionari della Federal Reserve durante la settimana e prevediamo ancora un crescente dissenso sull’adeguatezza di una politica monetaria ultra accomodante poiché l’inflazione rimarrà oltre l’obiettivo per un periodo di tempo superiore alle aspettative.

EUR

L’incessante atteggiamento accomodante e l’indifferenza per l’aumento dell’inflazione del presidente Lagarde rimangono un serio ostacolo per la valuta comune e di conseguenza abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni sull’euro.

Riteniamo che le pressioni inflazionistiche che durano più a lungo del previsto siano chiaramente un fenomeno globale. Si sono presentate prima negli Stati Uniti e ultimamente stanno colpendo l’Eurozona con un ritardo, come spesso accade con le tendenze macroeconomiche. Tuttavia, questo ritardo potrebbe consentire alla BCE di continuare a fare affidamento sulle sue previsioni ottimistiche sull’inflazione transitoria ancora per un po’, ed è difficile vedere l’euro salire troppo in quel contesto.

USD

La decisione della Fed di ridurre gli acquisti di Treasury e obbligazioni ipotecarie è stata sostanzialmente in linea con le aspettative nostre e del mercato. Ci aspettavamo un’inclinazione in qualche modo hawkish nelle comunicazioni, ma il presidente Powell è rimasto chiaramente convinto della sua view che l’inflazione è temporanea, nonostante l’incapacità della Fed di prevedere l’arrivo, l’entità e la durata del primo picco di inflazione. Il dollaro ha oscillato leggermente dopo questo “taper accomodante”, ma ha ripreso la strada del rafforzamento subito dopo la pubblicazione del positivo rapporto sul mercato del lavoro rilasciato il giorno successivo.

Tutti gli occhi sono ora puntati sull’inflazione di mercoledì. La previsione è per un ulteriore forte aumento sia dell’indice principale che dell’inflazione core. Non ci aspettiamo alcuna reazione immediata, ma la Fed non può continuare a ignorare questi numeri a lungo.

GBP

La Banca d’Inghilterra ha sorpreso i mercati. Dopo settimane di accenni ad un possibile rialzo dei tassi, l’MPC ha sfidato le aspettative del mercato lasciando i tassi invariati nella riunione di novembre, e non ha accennato a nessuna data per un rialzo nei prossimi mesi. La sterlina ha subito un forte calo ed è stata una delle valute peggiori.

Questa settimana i dati macroeconomici tornano al centro dell’attenzione. Mentre il dato dell’inflazione negli Stati Uniti può essere il più importante per eventuali movimenti del cambio USD/GBP, i dati mensili del PIL del Regno Unito per settembre ci diranno la velocità con cui il settore dei servizi si sta normalizzando dopo le interruzioni della variante Delta.

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