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Il dollaro si rafforza mentre i mercati obbligazionari ignorano lo shock inflazionistico

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14 June 2021

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

I dati sull’inflazione degli Stati Uniti hanno messo in secondo piano la riunione di giugno della BCE, ma la reazione del mercato è stata controintuitiva.

A
nche se l’inflazione USA è ora al 5% su base annua, gli operatori di mercato hanno chiaramente seguito la linea della Federal Reserve secondo cui l’inflazione è transitoria, mandando i rendimenti dei Treasury ai minimi della settimana. Tra le valute dei mercati emergenti, le performance sono state miste, con le valute con le performance peggiori del 2021 che hanno avuto una buona settimana e viceversa (movimenti che sembrano dovuti al ribilanciamento dei portafogli).

Tutti gli occhi sono ora puntati sulla riunione di giugno della Federal Reserve prevista per mercoledì. La promessa dei membri della Fed di ignorare l’inflazione a breve termine sarà messa a dura prova, visti i numeri a cui abbiamo assistito negli ultimi due mesi, ma ci aspettiamo ancora che la linea accomodante possa continuare e che una discussione seria sul tapering verrà rimandata a settembre, quando le prospettive saranno più chiare.

Inoltre in uscita sempre mercoledì ci sarà l’inflazione di maggio del Regno Unito che mostrerà come le riaperture stiano causando pressioni sui prezzi simili a quelle degli Stati Uniti. Infine venerdì si terrà la riunione della Banca del Giappone in cui non è prevista alcuna novità significativa.

EUR

Come ci aspettavamo, la BCE non ha apportato modifiche alla politica monetaria e la presidente Lagarde ha utilizzato toni neutri o leggermente accomodanti. Tuttavia, ci sono state forti revisioni al rialzo per le previsioni del 2021 sull’inflazione e sulla crescita. In particolare la BCE ora si aspetta che l’economia dell’Eurozona raggiunga il livello prepandemico entro la fine del 2021. Anche la BCE vede le pressioni inflazionistiche come transitorie e il ritmo degli acquisti di PEPP è stato lasciato invariato. Nel complesso, il risultato è accomodante.

Ci aspettiamo che il dibattito tra “falchi” e “colombe” prenderà forza e diventerà significativo nella riunione di settembre, visto che è probabile che l’inflazione continuerà a sorprendere al rialzo.

USD

La reazione del mercato all’enorme sorpresa al rialzo dell’inflazione di maggio ci ha lasciato un po’ perplessi. Non abbiamo altra scelta che ricorrere all’insoddisfacente spiegazione del “ribilanciamento delle posizioni” per spiegarla. I rendimenti sono scesi in maniera consistente nonostante un tasso di inflazione del 5% annuo, con un tasso “core”, forse ancor più significativo, al 3,8% annuo e all’8,3% annualizzato negli ultimi tre mesi.

Il dollaro è salito leggermente in seguito a questi sviluppi, mentre gli operatori di mercato si preparano per la riunione chiave della Federal Reserve di questa settimana. Mentre la retorica del presidente Powell sarà molto probabilmente ancora accomodante e incurante dell’inflazione, ci aspettiamo di vedere qualche novità nel “dot plot”, in cui ogni membro del FOMC stima il livello dei tassi per i prossimi tre anni.

Riteniamo che ci possa essere una maggioranza che preveda un rialzo dei tassi non più tardi del 2023 e ci aspettiamo che il mercato obbligazionario statunitense perderà tutti i guadagni della scorsa settimana con un effetto alquanto imprevedibile sul dollaro.

GBP

Il dato più importante della scorsa settimana nel Regno Unito, la crescita mensile del PIL di aprile, è stata abbastanza incoraggiante, portando il tasso di crescita su tre mesi da -1,5% a +1,5%, grazie alle riaperture. L’evento era già ampiamente scontato dal mercato e la sterlina non si è mossa molto contro nessuna delle valute G10.

Il rapporto sull’occupazione di questa settimana, in uscita martedì, sarà influenzato dai vari schemi di sostegno e non ci aspettiamo che muova i mercati. L’inflazione di mercoledì potrebbe invece portare volatilità. Le sorprese sull’inflazione stanno diventando la norma ovunque e, se anche nel Regno Unito ci sarà una sorpresa al rialzo, potremmo andare incontro a misure restrittive da parte della Banca d’Inghilterra prima del previsto, che potrebbero rafforzare la sterlina.

 

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