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Il dollaro perde terreno dopo l’uscita degli NFP

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7 June 2021

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Il dollaro si è rafforzato nel corso della scorsa settimana contro le valute G10, per poi perdere gran parte di quanto guadagnato in seguito ai dati sul mercato del lavoro statunitense di venerdì, usciti peggiori delle attese.

Q
uesti dati sono di difficile interpretazione, ma le altre misure della crescita mondiale mostrano segni di forza così come continuano le pressioni inflazionistiche. La maggior parte delle valute emergenti hanno chiuso la settimana in positivo, con i prezzi delle commodities che continuano a salire. Il real brasiliano è stato tra le valute più performanti, mentre il dollaro neozelandese è stata la peggiore.

Questa settimana i due eventi chiave si terranno entrambi giovedì. Il primo è il meeting della BCE, mentre il secondo evento è l’uscita del dato sull’inflazione di maggio per gli Stati Uniti, che porterà ulteriore volatilità giovedì pomeriggio. Sebbene non ci si aspettino cambiamenti nella politica monetaria, potrebbero esserci delle comunicazioni meno accomodanti del previsto, che potrebbero rafforzare la valuta comune.

EUR

Il rapporto sull’inflazione flash di maggio ha chiarito che l’Eurozona non è esente dalle pressioni inflazionistiche che si stanno manifestando in tutto il mondo. Il dato sull’inflazione è uscito sopra il livello del 2% per la prima volta dal 2018. La misura “core” è salita leggermente allo 0.9% ed è ancora al di sotto del target BCE, ma riteniamo ci sia spazio per un incremento.

La chiave della riunione della BCE questa settimana sarà capire se il ritmo “significativamente” più alto di acquisti di obbligazioni annunciato a maggio verrà ridimensionato, dato il rafforzamento dell’economia. Pensiamo che la BCE non sia ancora pronta a fare questo passo, anche se le previsioni ufficiali rifletteranno sicuramente delle prospettive più rosee. In generale, ci aspettiamo un euro più forte, più per una debolezza del dollaro che per una forza della valuta comune.

USD

I dati NFP di maggio hanno fornito un’ulteriore conferma che i limiti dell’offerta stanno diventando il collo di bottiglia della crescita statunitense e che l’eccesso di domanda continuerà a stimolare pressioni inflazionistiche.

Il numero principale di posti di lavoro creati è abbastanza buono (559.000), anche se inferiore alle aspettative, e il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto fermo. I salari orari sono aumentati più del previsto: un altro segno che i datori di lavoro sono in forte concorrenza nell’assumere personale. Pensiamo che i generosi sussidi di disoccupazione, le scuole chiuse e la mobilità dei lavoratori durante la pandemia continueranno a limitare le assunzioni e quindi la crescita della domanda provocherà un aumento delle pressioni inflazionistiche, almeno nel prossimo anno. Se la Fed non dovesse rispondere con misure restrittive, come sembra probabile, riteniamo che questo possa indebolire il dollaro.

GBP

La forza nei dati PMI di maggio e i recenti commenti meno accomodanti da parte dei membri della BOE hanno aumentato le probabilità che nel Regno Unito si alzino i tassi prima rispetto che in Europa e Stati Uniti. Questo fattore può spiegare la recente forza della sterlina e l’uscita dei dati economici più recenti supportano questa tesi.

Questa settimana non ci saranno eventi rilevanti per la sterlina, che sarà quindi mossa da altri fattori, come il meeting della BCE di giovedì.

 

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