Il dollaro perde terreno con il placarsi del “Trump trade”
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La settimana scorsa il cosiddetto Trump trade ha subito una significativa inversione di tendenza.
In vista della fine dell’anno, l’attenzione del mercato dovrebbe focalizzarsi sulle scelte delle figure di governo da parte di Trump (le più importanti delle quali sono già state fatte) e sull’esito delle prossime riunioni delle banche centrali. Nessuna di quelle critiche si terrà questa settimana, ma l’incertezza sulle prossime decisioni in materia di tassi significa che i dati economici rimanenti saranno fondamentali. Il report sui salari di novembre di venerdì negli Stati Uniti spicca, ma le vendite al dettaglio di ottobre dell’Eurozona rappresentano uno dei pochi dati di riferimento per la BCE prima della sua decisione fondamentale del 12 dicembre.

EUR
I dati flash sull’inflazione di novembre nell’Eurozona hanno confermato che le pressioni sui prezzi rimangono stabili. Sono leggermente al di sopra degli obiettivi della BCE, ma non hanno ancora mostrato segni preoccupanti di ripresa, nonostante la solida crescita dei salari. I dati sulla fiducia dei consumatori, tuttavia, mostrano un analogo malessere proveniente dal settore imprenditoriale e confermano la notevole sfiducia sull’economia europea.
Un altro fronte potrebbe essersi aperto per la BCE nei negoziati sul bilancio francese, con un’impennata del premio al rischio per i timori di un crollo del governo. Tuttavia, le resistenze della BCE hanno costretto i mercati a scongiurare l’eventualità di un taglio di 50 punti base entro la fine del mese, il che sta fornendo un certo sostegno alla valuta comune sui livelli attuali.
USD
La festività del Ringraziamento negli Stati Uniti comporta tradizionalmente una settimana di negoziazioni ridotte e la scorsa settimana non è stata da meno. I dati sull’inflazione, sui redditi, sui beni durevoli e sulle richieste di disoccupazione sono rimasti coerenti con una crescita sana in un mercato del lavoro fiorente. Il dato sui salari di questa settimana è doppiamente importante, sia perché è l’ultimo prima della riunione della Federal Reserve di dicembre, sia perché quello precedente è stato offuscato dallo sciopero della Boeing e dagli uragani che hanno colpito la Florida e il Sud.
Riteniamo che la decisione della Fed di tagliare i tassi o di lasciarli invariati nel corso del mese dipenderà in modo determinante dall’esito di questo report e di quello sull’inflazione della settimana prossima.
GBP
La sterlina è rimbalzata insieme alle altre valute europee in una settimana in cui non è stato pubblicato quasi nessun dato nazionale degno di nota. Il rimbalzo l’ha riportata in cima alla classifica 2024, strappando il titolo al dollaro, anche se per poco.
I mercati hanno escluso quasi completamente la possibilità di un taglio da parte della Banca d’Inghilterra nella prossima riunione di questo mese. I tassi elevati e l’esposizione relativamente bassa al rischio di dazi di Trump fanno sì che la strada più facile per la sterlina sia quella del rialzo.
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