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I mercati FX reagiscono ai toni hawkish delle banche centrali

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30 August 2022

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Il meeting annuale dei banchieri centrali di tutto il mondo tenutosi a Jackson Hole ha trasmesso un messaggio inequivocabilmente hawkish, lanciato dal presidente della Fed Powell in un discorso molto breve e conciso.

S
embra che i mercati avessero già scontato questi toni e la reazione è stata relativamente contenuta. Tutte le valute G10 scambiano ora in un intervallo dell’1% rispetto ai livelli della settimana scorsa, mentre molte valute dei mercati emergenti si sono rafforzate, guidate dal peso cileno e dalle valute latinoamericane in generale. Anche l’euro ha trovato un supporto intorno alla parità, nonostante la crisi energetica. I commenti dei membri della BCE sulla necessità di controllare l’inflazione, insolitamente aggressivi, con indiscrezioni di un rialzo di 75 punti base nella riunione di settembre, hanno fermato la discesa della valuta comune.

I trader continuano a concentrarsi sui prezzi incredibilmente volatili del gas e dell’elettricità in Europa, che hanno già portato ad annunciare delle mosse emergenziali, come price cap e razionamenti, da parte di funzionari dell’UE. I dettagli completi di questo piano emergeranno nei prossimi giorni e prevediamo che saranno i principali market mover. I dati sull’inflazione dell’Eurozona e il PMI cinese di mercoledì, oltre al rapporto sul mercato del lavoro statunitense di venerdì, daranno maggiore chiarezza sullo stato del compromesso tra inflazione e crescita economica a livello mondiale.

EUR

I PMI sono usciti più deboli del previsto e segnalano una modesta contrazione dell’economia. I mercati dell’elettricità e del gas continuano a segnare nuovi record sui timori dello stop del gas, con l’UE che ha annunciato dei possibili razionamenti. I membri della BCE, invece, stanno preparando il mercato ad ampi e sostenuti rialzi dei tassi, che potrebbero iniziare con un rialzo di 75 punti base nel prossimo meeting di settembre.

L’euro continua a scambiare intorno la parità, indebolito dai timori di una recessione ma comunque supportato dalla diminuzione del gap tra i tassi europei e quelli statunitensi. Questa settimana l’attenzione si sposterà sull’inflazione di agosto in uscita mercoledì. La BCE si aspetta un leggero rialzo, con il dato headline e quello core (più preoccupante) attesi ad un nuovo record.

USD

La dicotomia tra la fiducia delle imprese e la forza del mercato del lavoro è risultata evidente anche negli Stati Uniti la scorsa settimana. Nonostante gli indici PMI al di sotto delle attese, il numero di richieste settimanali di sussidi di disoccupazione è stato basso a testimonianza della solidità del mercato del lavoro. La Federal Reserve, nonostante alcuni primi segnali di sollievo, rimane fermamente concentrata sul combattere l’inflazione come anche chiarito dal presidente Powell nel suo breve e perentorio discorso a Jackson Hole.

L’evento chiave di questa settimana sarà il report di agosto sui non-farm payroll. Il dato dovrebbe mostrare, ancora una volta, una forte creazione di posti di lavoro, un mercato del lavoro pari o superiore alla piena occupazione e una forte crescita salariale, anche se non abbastanza da tenere il passo con l’inflazione complessiva. Nel frattempo, i tassi continuano a salire e c’è ancora spazio per gli Stati Uniti per unirsi al Regno Unito e alla Nuova Zelanda nel raggiungere tassi superiori al 4%.

GBP

L’economia del Regno Unito, come la maggior parte di quelle del G10, sta mostrando una netta divergenza tra il settore dei servizi, sostenuto dalla piena occupazione e dai solidi bilanci delle famiglie, e il settore manifatturiero, particolarmente colpito dai massicci aumenti dei prezzi dell’energia e dai problemi alla supply chain. L’economia non è in recessione al momento e la Banca d’Inghilterra si sta concentrando sul contenimento dell’inflazione.

Il Regno Unito è ora la seconda economia del G10 dopo la Nuova Zelanda in cui i mercati prevedono tassi overnight di circa il 4%. Questo nel medio termine dovrebbe essere di supporto per la sterlina, anche se per ora i mercati si stanno concentrando solo sulle notizie negative. In assenza di dati di rilievo in uscita, ci si aspetta che la sterlina segua da vicino l’andamento di EUR/USD.

 

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