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Tra fiacche sessioni estive continua il rialzo delle valute emergenti

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23 July 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

In una settimana con scarse notizie dalle banche centrali o dati, le valute G10 si sono mosse relativamente poco, mentre quelle dei mercati emergenti hanno continuato a sovraperformare rispetto alle prime, supportate dai bassi tassi d’interesse nei paesi G10.

M
entre nessuna valuta G10 si è mossa più dell’1%, il tema generale è stato un moderato rafforzamento di AUD e NZD a fronte di un indebolimento delle divise europee.

Questa settimana sarà tutta focalizzata sulla BCE. Il suo meeting mensile di giovedì dà il via ad importante serie di riunioni delle banche centrali, dalle quali il mercato si aspetta nuove politiche espansive o indicazioni su future politiche accomodanti. Usciranno anche alcuni dati macroeconomici chiave, tra cui i PMI flash dell’Eurozona e la prima stima della crescita del PIL del secondo trimestre negli USA venerdì. Ci aspettiamo quindi che il mercato si svegli dal torpore delle ultime due settimane e probabilmente vedremo un po’ di volatilità nella seconda parte della settimana.

EUR

La scorsa settimana nell’Eurozona non c’è stata nessuna notizia degna di nota sia dai dati macroeconomici che sul fronte politico, ma questa dovrebbe essere diversa. Mercoledì è prevista l’uscita dei PMI di luglio, l’indicatore più importante sullo stato di salute dell’economia europea. I mercati si aspettano piccoli cambiamenti, ma da parte nostra vediamo la possibilità di una sorpresa al rialzo dell’indice sulla manifattura, che tutti si attendono molto basso. Il meeting BCE presenta uno scenario simile: i mercati si aspettano toni estremamente accomodanti e anche un taglio dei tassi, mentre noi riteniamo che queste aspettative possano essere disattese, e che la BCE rimanderà ogni decisione al meeting di settembre quando ci saranno più dati economici disponibili. Se così fosse, ci aspettiamo un rally moderato della valuta comune.

USD

I dati di secondo piano della scorsa settimana sono stati per lo più contrastanti. Tuttavia, l’attenzione si è focalizzata sulle parole dei membri della FED, che in linea generale hanno confermato il taglio dei tassi di 25 punti base la prossima settimana. Con l’inflazione core vicina o addirittura in procinto di superare il target della banca centrale, a seconda delle misure, una consistente creazione di posti di lavoro e un aumento dei salari reali, riteniamo che le aspettative di altri tre tagli nei prossimi dodici mesi siano esagerate. Il dato di venerdì sul PIL USA del secondo trimestre,dovrebbe confermare la nostra visione, con una crescita superiore al 2% in termini reali e un deflatore del PIL al target FED del 2%.

GBP

Questa settimana l’andamento della sterlina continuerà a essere guidato dalle notizie politiche. Boris Johnson dovrebbe essere eletto oggi leader dei conservatori, ma i mercati lo hanno già scontato e ci aspettiamo poche reazioni. I dati economici continuano però a confondere con i salari e le vendite al dettaglio entrambi al di sopra delle aspettative. Questa settimana, senza l’uscita di dati chiave, sarà la politica a dominare la scena. Riteniamo improbabile che l’impasse sulla Brexit si risolva senza nuove elezioni, quindi qualsiasi notizia in questa direzione potrebbe aumentare la volatilità.

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