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Il dollaro perde terreno mentre continua il rally delle valute emergenti

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16 April 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

La notizia principale della scorsa settimana è stata quella dell’accordo di posticipare la Brexit fino al 31 ottobre. I mercati comunque già scontavano interamente tale risultato e il pound non ha reagito.

Né la riunione di aprile della BCE né la pubblicazione delle minute della Fed hanno fatto molta luce sulle reali intenzioni di entrambe le banche centrali. Il lieve miglioramento dei dati dell’eurozona ha sostenuto le valute europee e le prospettive di un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti hanno sostenuto la maggior parte delle valute emergenti.

Il prossimo giovedì verranno pubblicati i PMI di aprile nell’eurozona. In una settimana senza dati USA di rilievo e con poche evoluzioni sul fronte Brexit, ci aspettiamo che la maggior parte della volatilità delle valute del G10 possa essere determinata dai PMI europei.

EUR

L’assenza di qualsiasi dichiarazione di politica monetaria significativa durante la riunione di aprile della BCE ha sostenuto l’euro. Anche se le comunicazioni dalla banca centrale hanno avuto una inclinazione decisamente accomodante, sembra che per ora l’assenza di novità dall’eurozona sia sufficiente a sostenere l’euro. La valuta comune ha inoltre beneficiato dei dati della produzione industriale migliori del previsto. I dati flash PMI di aprile in uscita giovedì ci sembrano particolarmente importanti e ci aspettiamo che possano sorprendere al rialzo, confermando che il rallentamento della produzione industriale è dovuto principalmente a fattori temporanei.

USD

La pubblicazione dei verbali della riunione della Federal Reserve di aprile ha aiutato solo in maniera marginale a comprendere la motivazione della repentina svolta accomodante assunta dalla Fed a partire dalla fine dello scorso anno. I membri della Fed sono rimasti sorpresi dalla scarsa crescita dell’inflazione e l’uscita al di sotto delle attese dei CPI di marzo non ha aiutato. La Fed, nel breve periodo, resta attendista e la combinazione di una crescita mondiale costante e di tassi bassi nei paesi sviluppati è sicuramente un potente mix che potrebbe innescare un rally valutario dei mercati emergenti.

GBP

Theresa May ha concordato con l’UE di estendere la scadenza della Brexit al 31 ottobre e quindi di partecipare alle elezioni europee a maggio. Questa settimana ci attendiamo che i dati economici ricevano finalmente una certa attenzione ora che la questione Brexit è temporaneamente rinviata. I dati sul lavoro di martedì e i dati sull’inflazione di mercoledì ci forniranno alcune indicazioni chiave, anche se in ritardo, sul modo in cui l’economia del Regno Unito sta affrontando l’incertezza intorno alla Brexit.

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