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Continuano le vendite sul dollaro mentre il governo USA entra nella quarta settimana di shutdown

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14 January 2019

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Risk Officer at Ebury. Committed to mitigating FX risk through tailored strategies, detailed market insight, and FXFC forecasting for Bloomberg.

I dati positivi dagli Stati Uniti e la contemporanea uscita di dati deboli dall’eurozona non sono stati sufficienti a fermare la caduta del dollaro la scorsa settimana. Il biglietto verde ha perso contro ogni altra divisa G10.

Le performance migliori le hanno fatte registrare le commodity currencies: corona norvegese, dollaro australiano, dollaro neozelandese e dollaro canadese sono state sostenute dal forte aumento dei prezzi delle materie prime. I toni accomodanti della Federal Reserve sembrano aver rimosso gran parte dei timori che hanno invaso i mercati nella parte finale dell’anno, con gli investitori che hanno alleggerito le loro posizioni sul dollaro per dirigersi verso asset rischiosi.

La seconda settimana del mese è tradizionalmente scarna di dati macroeconomici e non sono previste riunioni delle banche centrali. L’attenzione si concentrerà sulle notizie politiche con in primo piano lo shutdown del governo federale degli Stati Uniti e il voto del Parlamento inglese sull’accordo Brexit.

Infine cogliamo l’occasione per ricordarvi che la scorsa settimana Ebury è stata eletta il provider più accurato tra tutti i contributori Bloomberg per le previsioni EUR/USD sul terzo trimestre 2018.

EUR

I dati macroeconomici dell’eurozona continuano a sorprendere in negativo. Il deludente dato sulla produzione industriale di novembre potrebbe essere attribuito al settore auto che si prepara al cambiamento degli standard di emissione. In assenza di buoni dati a gennaio ci si aspettano, nelle prossime settimane, commenti più accomodanti da parte dei funzionari della BCE. Alla luce dei dati negativi la forza dell’euro risulta notevole. Ci chiediamo se sia in parte causata dai segni di degrado istituzionale negli Stati Uniti, in particolare dallo shutdown del governo e dalle sue possibili conseguenze

USD

Dopo i recenti commenti accomodanti della Federal Reserve, i mercati stanno prezzando solo il 20% di possibilità di un singolo rialzo nel 2019. Questo riflette in parte la crescente preoccupazione per lo shutdown del governo federale statunitense arrivato alla quarta settimana. Questo è un segno di grave debolezza istituzionale negli Stati Uniti, che causerà la mancata pubblicazione di importanti dati macroeconomici portando ancora più incertezza sul dollaro. In assenza di una soluzione nel breve periodo, ci aspettiamo che il dollaro USA continui a soffrire, in particolare se ci saranno segnali di miglioramento dei dati dell’eurozona.

GBP

Le recenti sconfitte del governo britannico in parlamento sono in realtà una buona notizia per la sterlina, in quanto riducono notevolmente le probabilità di un’uscita senza accordo. I commenti di Theresa May e Jeremy Corbyn durante il fine settimana che hanno allontanato questa possibilità ci portano a credere che un rinvio della scadenza del 29 marzo stia diventando rapidamente lo scenario più probabile. La Camera dei Comuni voterà sull’accordo martedì ed è quasi certo che verrà respinto da una larga maggioranza, come già scontato dai mercati. Le reazioni politiche all’indomani del voto saranno cruciali per la sterlina.

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